Il famoso modello Riace. Se i Cinquestelle ci vogliono capire qualcosa, dopo la batosta rimediata e il trionfo di Salvini, prendano il dato di questo piccolo, ma simbolico Comune.
Comune che piace alla gente che piace; comune famosissimo nei centri storici di Roma, Milano, Torino, nei salotti che contano e nelle redazioni che sanno e che spiegano. Comune raccontato come simbolo unico di integrazione, dove tutto va bene e tutti si vogliono bene. Comune dell’”eroe” civile - seppur pluriindagato - Mimmo Lucano che, appunto, siccome è stato dichiarato “eroe” tutto può dire e pare pure che tutto possa fare. Persino in barba alle leggi vigenti. Persino una lezione universitaria a dei giovanotti invasati e irregimentati nel politically correct; giovani che di tutto sembrano capaci, tranne che di capire come davvero va il mondo e come stanno le cose.
Guardino la tabella dei voti del piccolo comune di Riace - con la Lega al 30 e i M5S al 27 per cento - e tutte le bugie, le castronerie, le falsità verranno sgombrate di colpo. Anche dalla loro testa. I cinquestelle, usciti mazzolati dal voto europeo, guardando quei numeri, magari potranno anche capire, se ne hanno la capacità d’analisi, quanto ridicolo e controproducente sia stato inseguire perciò le parole d’ordine dei buonisti di ogni dove, i tanti lacrimevoli appelli pieni di chiacchiere e d’altruismo peloso.
Quanto sia stato deleterio, sempre per loro, buttarla in caciara antifascista invece di spingere sull’acceleratore del rinnovamento. Guardino il dato e glielo facessero leggere, subito!, a quel bell’imbusto del presidente della Camera Fico il voto espresso dai cittadini di Riace: magari capirà anche lui che non è più aria di paccottiglia sinistra e terzomondista. Cosicché, forse, potrebbe evitare al Movimento di morire e a se stesso di finire nell’irrilevanza politica dei suoi predecessori.
Il dato è tanto chiaro quanto significativo. Di Maio e Casaleggio lo leggano anche loro e provino ad essere conseguenti. Pena la sparizione del loro Movimento. La maggioranza degli italiani, seppur a parti esattamente invertite, crede ancora che cambiare sia possibile. Esattamente il famoso modello Riace.
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