L’assemblea degli azionisti di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato il primo bilancio dell’era Palermo: l’esercizio 2018, il primo con Fabrizio Palermo nel ruolo di amministratore delegato, si è chiuso con un utile netto pari a 2,5 miliardi di euro in crescita del 15,3%. Un risultato a cui ha notevolmente contribuito l’incremento del margine d’intermediazione che si è attestato a 3,8 miliardi di euro (+32,6%). In virtù dei risultati conseguiti, la società distribuirà un dividendo pari a 1,55 miliardi di euro.
Da notare come Cassa depositi e prestiti sia controllata all’82,77% dal Ministero dell’economia e delle finanze e al 16% dalle fondazioni bancarie che si preparano dunque a ricevere la ricca cedola approvata dalla società, con un payout che supera il 61%.
Una crescita ulteriormente consolidata per Cdp che oltrepassa l’utile netto di 2,2 miliardi nel 2017 per un dividendo del 15,5% in più di quanto deciso lo scorso anno (1,34 miliardi). Si registra così un corposo incremento che per i due soci della Cassa, il ministero dell’economia (all’82,77% del capitale) e le 61 fondazioni bancarie (15,93%) si traduce rispettivamente in una cedola da 1,3 miliardi di euro (1,1 miliardi del 2017) e 251 milioni (217 milioni).
Oltre all’ok al bilancio e al dividendo, la riunione ha nominato anche i nuovi membri del Collegio sindacale che rimarrà in carica fino all’assemblea chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2021. Nel dettaglio i sindaci effettivi sono Carlo Corradini (Presidente), Franca Brusco, Giovanni Battista Lo Prejato, Mario Romano Negri ed Enrica Salvatore. I sindaci supplenti sono Francesco Mancini e Anna Maria Ustino.
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