Ieri nel corso della conferenza all’università Roma Tre, fortemente voluta dall’Aiic (associazione italiana infrastrutture critiche) presieduta da Luisa Franchina, è arrivato a chiare lettere l’annuncio da parte dell’amministratore delegato di Terna Luigi Ferraris circa la vera prima intesa su cyber, energia e resilienza, raggiunta in piena condivisione con il ministero della difesa.
Per l’occasione era presente anche la Spe, struttura progetto energia della difesa diretta dal generale dell’aeronautica Francesco Noto. Siglato dunque un accordo molto importante in vista della protezione delle infrastrutture critiche: il quadro operativo emerso assieme alla preziosa collaborazione del dicastero guidato da Elisabetta Trenta, rappresenta una stretta collaborazione sui progetti per l’incremento della resilienza energetica e della sicurezza nazionale.
In aggiunta sono previsti progetti pilota per l’efficientamento energetico di siti militari e per lo sfruttamento di possibili sinergie tra le rispettive infrastrutture. L’amministratore delegato Ferraris spiega senza dubbi come sia stata messa in campo un’interazione tra istituzioni e imprese strategiche, destinata a diventare uno straordinario ambito di intervento per le attività di incremento della flessibilità del sistema elettrico, dell’efficientamento energetico e dell’innovazione tecnologica. Tale accordo tra Terna e il dicastero in oggetto consentirà inoltre la sperimentazione del progetto europeo Osmose: grande progetto Ue sulla sicurezza energetica, che fortunatamente coinvolge anche altri partner italiani.
Mostrando per ciò piena soddisfazione, Ferraris non ha esitato due volte nell’accogliere totalmente le priorità del ministero della difesa: resilienza, dual use e cyber security, quali elementi fondanti per una strategia vincente. Proprio alcuni giorni fa al Forum Pa la stessa Elisabetta Trenta aveva ribadito la necessità di integrare la difesa con le altre amministrazioni poiché il compito primario risulta essere la difesa dello Stato, ma anche intervenire in caso di necessità ed emergenze.
Il messaggio era già stato lanciato nei giorni scorsi ed è stato prontamente recepito dal gruppo Terna: l’obiettivo finale consentirà di raggiungere elevate capacità di resilienza energetica, di produrre e approvvigionarsi da fonti sostenibili, dando così supporto agli altri dicasteri nella protezione delle infrastrutture energetiche critiche. Il ragionamento deve essere fatto in chiave sistemica: probabilmente in futuro la Difesa sarà chiamata sempre più a svolgere un ruolo di supporto e di concorso con le altre amministrazioni dello Stato nelle fasi in cui ci siano delle capacità espresse meglio dalla stessa difesa.
E qui si incastra alla perfezione il profilo strategico del dual use messo a sistema perché occorre programmare e definire un modello integrato, non essendo più sufficiente limitarsi a chiamare le forze armate negli interventi di emergenza.
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