Nato, cosa si è detto al convegno "Balkan Perspectives"


"Riconoscere e riaffermare l'importanza geopolitica dei Balcani Occidentali"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
23/05/2019 alle ore 18:10



Si è svolto il 16 maggio scorso il convegno organizzato dalla Nato Defense College Foundation con il supporto della NATO Public Diplomacy DivisionNato Defense College a Roma, nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, Palazzo dei Gruppi Parlamentari, via di Campo Marzio, 78.

"Alessandro Minuto-Rizzo (presidente della NATO Defense College Foundation) ha dato il via ai lavori affermando la necessità di riconoscere e riaffermare l’importanza geopolitica dei Balcani Occidentali, una regione che negli ultimi anni è stata spesso trascurata dalla comunità internazionale. Nonostante la Nato e l’Unione Europea fino ad oggi abbiano lavorato a stretto contatto per assicurare la stabilità politica e la sicurezza dell’area, infatti, “soltanto delle buone riforme e un reciproco riconoscimento amichevole possono risolvere le sfide presenti e future”.

La partecipazione di circa 150 persone, insieme all’originalità e alla precisione degli interventi dei quindici oratori presenti (tra cui esperti e rappresentanti istituzionali provenienti dalla regione), hanno reso l’evento un successo. Il dibattito ha fornito nuovi spunti di riflessione su come ridisegnare e riadattare le politiche per l’integrazione europea e l’adesione alla NATO, nonché linee guida aggiornate per mappare e contrastare i network e le attività criminali dell’area. Come affermato dell’Onorevole Marta Grande (Presidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati Italiana), gli attori regionali e internazionali che operano nei Balcani si trovano oggi di fronte all’emergenza di nuove sfide transnazionali che vanno ad aggiungersi alle endemiche fragilità etno-politiche degli Stati formatisi in seguito alla dissoluzione dell’ex Jugoslavia. Insieme a tensioni nazionalistiche mai sopite, simili fratture rischiano di compromettere la stabilità e la sicurezza dell’intera regione.

A fronte della presunta obsolescenza del Patto Atlantico, i Balcani Occidentali costituiscono dunque un banco di prova per tutti i membri dell’Alleanza, attualmente impegnati nel supporto del percorso di stabilizzazione e di consolidamento istituzionale dell’area. A questo proposito, Michel Soula (Responsabile della Sezione Operazioni nella Divisione Operazioni del NATO HQ) è intervenuto argomentando: “Quest’anno celebriamo il ventesimo anniversario della KFOR, un evento molto significativo. La missione resta infatti il principale garante della stabilità non solo del Kosovo, ma di tutti i Balcani Occidentali. [...] Tuttavia, il Kosovo deve ancora superare numerosi ostacoli prima di diventare esso stesso un vettore di stabilità (una difficile situazione socio-economica, sfiducia nei confronti delle istituzioni locali, frammentazione politica, corruzione diffusa e criminalità organizzata). Il dialogo tra Belgrado e Pristina agevolato dell’UE ha oggi un’importanza cruciale: dal punto di vista dell’Alleanza Atlantica, si tratta infatti della sola via percorribile ai fini di una soluzione politica duratura che saldi gli equilibri regionali. Nel frattempo, i paesi membri NATO continueranno a fornire le forze necessarie al mantenimento della sicurezza e della stabilità dell’area”.

Dedicando un’attenzione particolare alle sfide emergenti che interessano la società civile e i governi dei Balcani, Vladan Joksimovic (Segretario Generale dell’Iniziativa Regionale Anti-corruzione di Sarajevo) ha evidenziato il forte nesso esistente tra corruzione e sicurezza. Avendo un impatto sulla sicurezza delle persone, la prima risulta essere infatti l’altra faccia complementare della minaccia alla sicurezza degli stati. “Come trovare dunque un buon equilibrio tra la prevenzione e la repressione? Una forte volontà politica e una magistratura indipendente, unite a investimenti costanti nella prevenzione, sono indubbiamente le condizioni fondamentali per una lotta efficace alla corruzione”. In tal senso, l’Iniziativa Regionale Anti-Corruzione (RAI), una coalizione che comprende autorità nazionali, così come rappresentanti del settore civile, dei media e dell’accademia, ha reso possibili numerosi progressi nel campo della lotta alla corruzione: nuove regole e riforme strutturali sono state applicate tanto alle procedure di valutazione dei rischi, quanto alle indagini finanziarie e all’applicazione effettiva della legge".

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