Una breve riunione di appena venti minuti nel pomeriggio e poi, dalle 20.30 un nuovo round a Palazzo Chigi. Il consiglio dei ministri della resa dei conti tra Lega e 5Stelle è andato avanti per ore. In un clima molto animato: nell'ordine del giorno il decreto sicurezza bis voluto da Matteo Salvini, il decreto famiglia e natalità scritto da Luigi Di Maio, e perfino le intese sulle autonomie. Ma lo scontro è esploso subito sulle norme volute dal leader della Lega, che è andato all'attacco dichiarandosi pronto a stare lì tutta la notte. Ma alla fine è arrivata la fumata nera.
Il duello è stato soprattutto con Giuseppe Conte: il premier ha parlato di criticità sul decreto sicurezza segnalate dal Colle, mentre il ministro dell'interno ha risposto di voler capire che tipo di criticità ci siano, insistendo per un via libera al provvedimento. Di Maio è rimasto in silenzio ma il gelo tra lui e Salvini va avanti; i due non si parlano dal giorno in cui è esploso il caso Siri, il 18 aprile. Il consiglio dei ministri è quindi stato sospeso e sono stati messi al lavoro gli uffici legislativi, nel tentativo di modificare il decreto sicurezza bis. Ma gli ostacoli non sono stati superati e il consiglio dei ministri è stato rinviato: a mercoledì, o forse giovedì.
Ufficialmente secondo fonti del governo, in attesa di un chiarimento con il Colle, che avrebbe manifestato perplessità soprattutto sulle multe per chi aiuta i migranti e sulle interferenze del Viminale rispetto alle competenze degli altri ministeri. Nulla di fatto ugualmente anche per il decreto sulla famiglia voluto da Di Maio.
In compenso come magra consolazione è arrivato il sì a una tornata di nomine: durante lo stesso consiglio dei ministri di ieri sera 20 maggio, il governo ha ufficializzato le nomine di Giuseppe Zafarana a capo della Guardia di Finanza, di Biagio Mazzotta a capo della Ragioneria dello Stato e di Pasquale Tridico all’Inps.
Biagio Mazzotta è attualmente direttore generale della Ragioneria generale dello Stato e dal 2017 è anche presidente di Sogei, società informatica controllata dal ministero dell’economia, carica dalla quale ha fatto sapere che si dimetterà. Prenderà il posto di Daniele Franco, che dopo un anno di proroga lascia la Ragioneria per tornare in Banca d'Italia come vicedirettore generale e componente quindi del direttorio dell’istituto centrale.
Il nuovo comandante della Gdf è il generale di corpo d’armata Giuseppe Zafarana, nome già circolato nel corso delle scorse ore: preferito al numero due delle fiamme gialle Edoardo Valente, il 55enne piacentino appoggiato dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti e parte dei ministri del Movimento 5 Stelle. L’insediamento è previsto per il prossimo 25 maggio 2019, data in cui scadrà il mandato dell’attuale comandante Giorgio Toschi, che era stato nominato dal governo Renzi nel 2016.
La nomina di Pasquale Tridico all’Inps invece era già nota da tempo ed è stata fortemente voluta dal M5S: Tridico, professore di economia all’università di Roma Tre, era stato presentato in passato come possibile ministro del lavoro di un governo del Movimento 5 Stelle, ed è stato anche la persona che ha elaborato il cosiddetto reddito di cittadinanza. Da lui dipenderà la gestione concreta della nuova misura di contrasto alla povertà, il provvedimento bandiera su cui i Cinque Stelle puntano come non mai anche per recuperare consensi nelle prossime tornate elettorali, dopo il tracollo in Abruzzo.
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