A2A in cordata con Eph, ha presentato una manifestazione di interesse per rilevare tutte le quote di Sorgenia, produttore e distributore di energia elettrica e gas che le banche puntano a cedere dopo il risanamento della società in seguito alla ristrutturazione del debito. L’operazione vedrà la luce entro un mese allorquando il venditore deciderà chi ammettere alla fase delle offerte vincolanti.
Conferme in tal senso giungono direttamente dai vertici della società primariamente interessata, ovvero A2A: al termine dell’assemblea sul bilancio 2018 l’amministratore delegato della multiutility lombarda Valerio Camerano ha spiegato come l’offerta sia in divenire e, pur senza dare dettagli, ha confermato l’interesse per Sorgenia, insieme al partner Eph in questo momento. Nelle prossime settimane si potranno capire meglio i tempi e le modalità del processo di vendita; infatti i potenziali compratori si aspettano nel giro di un mese che il venditore esprima un orientamento sui soggetti interessati e si esponga su chi riterrà di ammettere alla fase delle offerte vincolanti.
Sorgenia nasce da un’alleanza di Cir con l’austriaca Verbund, per poi passare tre anni fa sotto il controllo di diverse banche italiane a seguito di alcune difficolta finanziarie: fra le principali si annoverano Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm e Mps.
Camerano ha poi evidenziato come si punti a rilevare tutta Sorgenia, essendo le banche seriamente intenzionate a valutarne l’interesse sul mercato, sottolineando di avere obiettivi ambiziosi ma raggiungibili, che garantiscano una crescita economico-finanziaria solida. I target del piano industriale 2019-2023 prevedono 4 miliardi di investimenti e il raggiungimento di 1,5 miliardi di margine operativo lordo a fine periodo, con in aggiunta attesi dividendi in crescita.
Ma quello di Sorgenia non è l’unico fronte M&A aperto per A2a: la multiutility lombarda è infatti impegnata anche su un altro tavolo, con la trattativa per l’acquisizione di Ascopiave. Presentata anche qui un’offerta non vincolante e nei prossimi giorni si saprà se A2a è stata ammessa alla fase vincolante e quindi se potrà procedere con i partner all’offerta vincolante.
Il presidente di A2a Giovanni Valotti al termine dell’assemblea degli azionisti ha rimarcato che l’interesse del gruppo riguarda i clienti e le reti di Ascopiave. Qualunque operazione che riguardi il Veneto sarà però sempre in minoranza, nel senso che non c’è interesse a comprare società in Veneto né ad andare a comandare in Veneto; dunque eventuali operazioni verrebbero condotte con un ruolo più da supporto che da protagonista.
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