Inevitabilmente la vicenda della chiusura del traforo del Gran Sasso è finita sul tavolo del ministero delle infrastrutture e dei trasporti secondo il quale la chiusura rappresenterebbe una procurata interruzione di pubblico servizio che equivarrebbe ad un inadempimento grave da parte della società concessionaria delle autostrada A24 e A25.
Di conseguenza ci sarebbe la volontà di evitare la chiusura del traforo, prevista per la mezzanotte del prossimo 19 maggio.
QUI ROMA
Ieri sera a Roma, Ministero e Strada dei Parchi, la concessionaria delle autostrade A24 e A25, hanno gettato le basi per un'intesa che da un lato sollevi la società dal rischio di ripetere il reato ipotizzato dalla procura di Teramo, quello di inquinare la falda acquifera che coesiste con laboratori e tunnel, e dall'altro garantisca i collegamenti, vitali per l'Abruzzo e per tutto il centro-Italia, in attesa della messa in sicurezza definitiva. Il vertice nella sede del ministero infrastrutture e trasporti è andato avanti per circa tre ore: era stato convocato per parlare del nuovo piano di gestione delle tratte autostradali (Pef), da tempo in attesa di rinnovo, ma non poteva che trasformarsi nell'atteso confronto decisivo sull'emergenza Gran Sasso.
Alla riunione la delegazione di SdP era guidata dall’amministratore delegato Cesare Ramadori e dal vicepresidente Mauro Fabris; per il ministero infrastrutture e trasporti c’erano il direttore generale Felice Morisco e il capo di gabinetto Gino Scaccia.
Il piano prevede la nomina di un commissario, che presumibilmente avverrà da Palazzo Chigi solo dopo la conversione del decreto Sblocca cantieri; nel frattempo già oggi nel nuovo vertice convocato a Roma con gli enti locali, si tenterà di abbozzare una strategia per il reperimento immediato delle risorse necessarie ai lavori di messa in sicurezza di tutto il sistema l'acquifero. Contemporaneamente sarà individuata una soluzione tampone per eliminare le responsabilità della società connesse alla gestione di quel tratto specifico di autostrada.
E'principalmente per queste ragioni che entrambe le parti, Mit e Strada dei Parchi, hanno giudicato l'incontro di ieri positivo e costruttivo. Il ministero ha specificato che coinvolgerà tutti i soggetti interessati e tutti i livelli istituzionali, in modo da raggiungere sia l'obiettivo di breve termine, ossia il mantenimento in esercizio delle gallerie autostradali, sia quello di lungo termine, quindi la messa in sicurezza definita degli acquedotti. Non a caso è prevista una modifica al decreto Sblocca cantieri con cui sarà nominato un commissario straordinario incaricato di sovraintendere alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sistema idrico.
QUI ABRUZZO
Nel frattempo l'Abruzzo è in subbuglio: mentre il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha inoltrato una diffida formale, oggi si riunisce il consiglio regionale straordinario.
Il centrosinistra guidato da Giovanni Legnini chiede che il presidente della regione Marco Marsilio si assuma il ruolo di commissario poiché solo in questo modo si potrà garantire sia la funzione di coordinamento quale organo di vertice della regione che le funzioni commissariali delegate dal governo centrale, sottolineando come il presidente della regione non può essere semplice spettatore delle iniziative necessarie per la soluzione di uno dei problemi più importanti per l’Abruzzo.
Inoltre anche le organizzazioni e le categorie si muovono, preconizzando danni incalcolabili e domani a Roma torneranno a manifestare i sindaci, anche laziali, dinanzi a Montecitorio.
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