Spiagge: Parlamento rinvia a settembre la riforma delle concessioni demaniali


Il consigliere regionale Luciano Monticelli e Cna balneatori: "In questo settore direttiva Bolkestein è insensata. Stabilimenti e trabocchi non possono diventare autogrill".


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
07/08/2017 alle ore 15:37



L'iter della legge-delega per il riordino delle concessioni demaniali marittime, i cui emendamenti sono all'esame delle commissioni VI e X della Camera, è stato rinviato a settembre. Occorrono infatti ulteriori pareri dei Ministeri competenti per la conclusione del percorso nelle Commissioni parlamentari Finanze ed Attività Produttive. Diversi sono gli emendamenti al vaglio del lavoro congiunto delle Commissioni. Cristiano Tomei, Referente Cna Balneatori, a tal proposito riferisce che "il legittimo affidamento dovrà essere punto cardine nel Ddl Concessioni per scongiurare le evidenze pubbliche e aprire un confronto in Europa". Tra gli altri emendamenti, quelli sul valore d'impresa, sul periodo transitorio e sul riordino dei canoni demaniali, così come proposti da Cna Balneatori al termine di un'intensa "campagna sindacale" culminata il 2 maggio scorso con l'audizione parlamentare.

Il tema è molto caro anche ai balneatori abruzzesi. La Corte costituzionale, interpellata dal Governo, si dovrà pronunciare sulla sussistenza dell’illegittimità della previsione contenuta nell’articolo 3 della legge regionale del 27 aprile scorso, perché sarebbe in contrasto con la direttiva Bolkestein sui servizi del mercato unico europeo. In sostanza, la disciplina regionale dell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime, risulterebbe invasiva delle competenze in materia di tutela della concorrenza e di ordinamento civile, riconosciute in via esclusiva allo Stato dall’articolo 117 della Costituzione.

Il consigliere regionale Luciano Monticelli, presidente della IV Commissione consiliare Politiche Europee, è stato incaricato dal governatore D’Alfonso per rappresentare le peculiarità del demanio marittimo abruzzese ai tavoli di confronto attivati per la ricerca di una risoluzione al problema della direttiva Bolkestein che prevede, per quanto riguarda in particolare le attività dei bagnanti, la possibilità a tutti anche ad operatori di altri Paesi dell’UE di partecipare ai bandi pubblici per l’assegnazione delle concessioni demaniali. Monticelli ha spiegato a Impaginato.it che “talvolta le leggi che si fanno a livello regionale possono servire a smuovere gli interessi in parlamento". Siamo pronti ad accettare qualsiasi decisione della Corte Costituzionale sulla proroga delle concessioni - ha proseguito Monticelli-, noi non attueremo alcuna forzatura. Ma non mi pare pensabile che tutto possa essere affidato utilizzando la procedura ad evidenza pubblica con bando europeo. Che interesse potrebbe avere un nordeuropeo, ad esempio, a gestire uno stabilimento in Italia per poche centinaia di migliaia di euro? L’interesse transfrontaliero deve essere certo (devono sussistere i requisiti di vicinanza geografica ad altro Stato UE, l’importanza economica e la tecnicità dell’intervento, ndr). E poi – incalza l’ex sindaco di Pineto-, se lo immagina un inglese o un tedesco a gestire uno stabilimento o un trabocco, da sempre caratterizzato da una cucina semplice, locale e tradizionale? Non possiamo lasciare che questi posti diventino come gli autogrill, dove si serve cibo che arriva dalle multinazionali. A noi interessa principalmente che il governo non chiuda la partita, perché in Abruzzo ci sono 600-700 imprenditori”.

Intanto Cna anticipa che “i mesi di settembre e ottobre saranno fondamentali per ribadire la fondamentale importanza per la sopravvivenza e la tutela delle imprese balneari e della loro attività dell'approvazione dei contenuti degli emendamenti di Cna Balneatori direttamente nel testo originale del Ddl Concessioni”.

Secondo l’associazione di categoria, “molti sono, infatti, gli aspetti economici, aziendali e sociali da approfondire per il mantenimento integrato dell'unità funzionale dell'impresa balneare (spiaggia con posa ombrelloni e manufatto bar e ristorazione) che rappresenta da sempre la caratteristica aziendale delle concessioni demaniali italiane che non può essere ricostituita altrove. Va evitato lo smembramento – conclude Cna- e lo smantellamento della aziende esistenti e del sistema turistico costiero italiano”.