I famosi conti senza l’oste. Sembra un particolare pressoché irrilevante che Matteo Salvini s’appresti a raddoppiare voti e percentuali. Perché, in verità, quel che ci raccontano in queste ore è l’opposto. Che stia cioè in affanno e cominci a perdere consensi. Benvenuti in Italia, unica Nazione al mondo dove si può spacciare per vittoria anche la più cocente sconfitta e viceversa. Senza mai perdere la faccia. Che rimane comunque tornita e bronzea.
Leggiamo, perciò, più divertiti che sbigottiti, questa storia che il Capitano “arretra”, perde. Col solito florilegio di fandonie e ipotesi spacciate per verità. Si prende il sondaggio, guarda caso l’ultimo prima del silenzio imposto, e se ne legge l’oscillazione al ribasso (più o meno il 3% è la forbice d’errore!) come il segnale: l’inizio della fine.
Carta canta, gongolano dalle colonne degli autorevolissimi giornali: l’avanzata dei barbari s’inceppa. Rincula. E lo scrivono allo stesso modo in cui strepitano contro le ‘fake news’. La lieta novella del possibile impasse leghista è servita. Seppur sappiano bene che, semmai, è vero l’opposto. Salvini, che alle precedenti europee aveva superato lo sbarramento a fatica e che un anno fa, alle politiche, ha raggiunto il 17 per cento, viaggia anche secondo l’ultima “disastrosa” rilevazione oltre il 30. Ovvero, starebbe per raddoppiare.
Roba enorme, incredibile, da far girare la testa. E infatti altro che capogiri provoca. Perché anche i bronzei di cui sopra sanno bene che non è mai accaduto nella storia repubblicana che una forza politica di governo riesca a doppiare i propri voti e per giunta in così breve tempo. Così come mai era accaduto -prima dello scorso anno- che due partiti dichiaratamente antisistema (i cosiddetti gialloverdi) ottenessero, sommati, più del 50per cento dei voti espressi.
Eppure, questo sodalizio di aruspici all’ingrosso, questi apprendisti stregoni lautamente retribuiti, scrivono che in realtà il Salvini sta cominciando ad arretrare. C’è chi firma per due, chi tre, chi addirittura sei punti percentuali in meno. Patetici, seppur è chiarissimo dov’è che vadano a parare: c’è ancora speranza e vita per ‘zeppola’ Zingaretti e per il Cavaliere convalescente, già fidanzati ufficialmente in Sicilia, dove viene però sanzionato con la galera quel “sistema Montante” che più di un guaio potrebbe provocare agli sposi promessi e anche all’ideona di staccare i cinquestelle dalla Lega per farli abbracciare al Pd.
Nel frattempo ci sarà, com’è giusto, da fare i conti con la realtà delle urne. Col rush finale delle europee e coi voti veri del 26 maggio prossimo. I famosi conti senza l’oste.
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