Presente a sua insaputa: per fare una nuova Europa e per fare bella a volte si è inoltrato un tutto. Così il sabato per sabato 26 maggio nella sala consiliare del Comune un incontro con i concorrenti alle Europee Giosi Ferrandino, Pina Picierno e Leila Kechoud, più una certa dose di laurea venire da Enisio Tocco, segretario provinciale, Renzo Di Sabatinosegretario regionale, Silvio Paolucci capogruppo Pd alla Regione, i due candidati a sindaco di Pescara e Montesilvano Marinella Sclocco ed Enzo Fidanza. Le conclusioni le tirerà Luciano D'Alfonso, fino alle scorse elezioni regionali praticamente desaparecido e ora ricomparso a molla le somme, vieni in ogni convegno targato Pd che si rispetti. Evento e manifesto curati naturalmente dallo staff dalfonsiano,
Il manifesto, gli inviti e tutto il resto sono stati recapitati a tutti ieri mattina, da solo che qualcuno è saltato sulla sedia. Per esempio Marinella, che non era stata informata. Raccontano i barcaioli e trafori e Dalfy non è un buon sangue, e questo era noto dai tempi della Regione, e che Dalfy nel giorno in cui ha presentato un evento alla fontana di Cascella, lui ha pubblicato le foto del pubblico di lato dietro e di profilo, omettendo quelle quelle della Sclocco. Una tensione che non è mai allentata e che è cresciuta quando Marinella, accettando la candidatura, ha fatto riferimento al "metodo Legnini", un altro che Dalfy non può vedere manco col binocolo.
Naturalmente poi, per carità, nella lista del Pd ci sono dalfonsiani militanti e lo stesso Enzo Del Vecchio che ai tempi delle Regionali aveva rotto ogni rapporto col suo ex datore di lavoro, adesso pare che ci vada d’amore e d’accordo.
In ogni caso pare che la Sclocco non l’abbia presa bene e che la sua presenza, la fatidica domenica, si limiterà a un saluto frettoloso.
ps: pare che ad acuire la tensione ci sia messe le chiacchiere che corrono nelle ultime ore, e cioè che Dalfy è d'accordo con il voto disgiunto per Carlo Costantini. È un po 'schierato abbastanza apertamente l'ex assessore regionale Donato Di Matteo, suo eterno nemico: quindi mai Dalfy si dàbbe una mano all'odiato Donato. Più chiaro di così.