Il travaso degli staffisti


Dalla Regione al Comune il passo è breve e anche facile


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
06/05/2019 alle ore 17:53



Ci sono opportunità che si spalancano come autostrade agli ex staffisti dell’ex presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, grazie a una coincidenza di date, eventi, elezioni che portano puntualmente concorsi, tanti concorsi. 

Dalla Regione al Comune il passo è breve e anche facile: ci sono due concorsi in cottura, ma uno in particolare, quello da Istruttore direttivo amministrativo, in cui sono presenti in massa i collaboratori più fedeli dell’ex presidente che si piazzano, sicuramente grazie alle loro competenze e alle esperienze maturate alla Regione, in posti molto buoni della classifica provvisoria. I risultati sono stati pubblicati da poco: c’è Erica Bassano al primo posto con un punteggio di 59, che è stata componente della stazione unica di committenza e che ha avuto accesso al dottorato di ricerca dell’Università di Teramo grazie ai posti riservati alla Regione dalla convenzione sottoscritta con l’ex rettore Luciano D’Amico,fidanzata di Angelo Orsini, segretario del circolo Pd di San Giovanni Teatino. 

C’è Carmen Ranalli (punteggio 55,19), prima fedelissima di Donato Di Matteopoi, dopo la rottura con Di Matteo, staffista di Dalfy e dopo qualche tempo entrata alla Regione a pieno titolo grazie a un concorso che promosse lei insieme alla Antosa, alla D’Avolio e a Marina Febo. E’ ancora consigliera dell’Arap, anche lei Pd. In graduatoria c’è anche Gioia Smerilli, altra staffista e figlia di un vecchio collaboratore di Dalfy, quell’ex cancelliere del tribunale che non lo lascia mai un minuto, c’è Annacarla Valeriano, ricercatrice dell’Unite poi passata nello staff anche lei ma agli ultimi posti della preselezione e quindi probabilmente non ce la farà (ci riproverà con il concorso da istruttore culturale); e infine Cristiana Di Tommaso, un’altra staffista della seconda ondata. 

In commissione di concorso c’è il dirigente della Ragioneria del Comune di Pescara Angelo Ruggieri, il  responsabile del Servizio gestione economica Simona Di Donato, la dirigente Asl Tiziana Petrella (che per un periodo di tempo lo scorso anno è andata in prestito alla Asl di Chieti per curare la gara per il project financing Maltauro, ora di nuovo alla Asl di Pescara) e a sorpresa, Emanuela Grimaldi, la ex dirigente della Asl di Teramo e compagna del presidente della sezione civile del tribunale di Pescara Carmine Di Fulvio presa da Dalfy lo scorso anno per il Servizio Farmaceutico e da poco nominata dal nuovo presidente della Regione Marco Marsilio direttore del Dipartimento alla presidenza e ai rapporti con l’Europa (nomina aspramente contestata dal sindacato dei dirigenti Direr). 

Al secondo concorso bandito dal Comune di Pescara per istruttore direttivo culturale invece gli ammessi di dalfonsiana memoria sono solo due: sempre la Annacarla Valeriano e poi Manuela Rosati, che come è giusto e normale giocheranno le loro carte in mezzo a 380 concorrenti per tentare di conquistare un posto di lavoro. 

Questo accade al Comune di Pescara. Ma d’altronde poco tempo fa, il 29 gennaio scorso, poco prima delle elezioni, la partecipata della Regione Abruzzo sviluppo nonostante le perdite, pubblicò un avviso per l’assunzione di personale da reclutarsi con la costituzione di una long list di esperti per il piano sociale: esperti di ogni tipo, junior, junior informatico, middle, senior, junior generico. E uno dei vincitori è risultato proprio Marzio Maria Cimini collaboratore strettissimo di Dalfy: quello che, per intenderci, andava in giro con lui col megafono invitando i pescaresi a partecipare all’inaugurazione del ponte Flaiano. 

Chi vincerà non lo sappiamo ancora, e tutti hanno diritto di partecipare a bandi e concorsi, e anche di vincerli o di perderli. 

ps: Anche quei tanti giovani, bravi e laureati, che non sono mai stati presi negli staff perché non li conosce nessuno, e non hanno mai fatto un dottorato perché la strada è dura e non hanno corsie preferenziali, e che magari non partecipano ai concorsi perché non ci credono, perché tanto è inutile, perché ci vuole la raccomandazione, e quindi scappano, vanno via, all’estero o dove qualcuno riconosca i loro meriti.