Vale più di un bignami su Karl Popper, che di comunicazione di massa scrisse, visse e vivrà, lo scazzo da salotto a pagamento, il wrestling all'amatriciana tra Adani e Allegri nel post Inter Juve dell'altra sera. Adani giocò per anni senza gloria eccessiva e mai riuscì ad arrampicarsi su una qualsivoglia panchina.
Poi però, è piccola storia recente, colse l'attimo e tra giacche a quadri firmate e barba cool, entrò nel circo dei personaggi tivvù con salvacondotto permanente su pensieri veri e presunti, su giudizi assoluti, prima della pubblicità. Allegri è altro. Genio e sregolatezza da decenni ( il mito narra che un dì annullò - senza VAR- addirittura un matrimonio, il suo...), ma con quella ostinazione linguacciuta livornese che gli permette di stravincere scudetti e di restare in sella alla Juve senza afferrare la Champions League. I due si odiano, diranno i nostri razionali lettori...
Neanche per idea! Ma come...Allegri in diretta sbotta e dà dell'incompetente invidioso all'altro intimandogli di tacere, di rimando il rivale di serata gli soffia in faccia che semmai può dire al fratello di stare zitto...colpo...parata...stoccata.
Quasi due moschettieri, non a caso celebrati in chiave comica al cinema in queste settimane in Italia con fior di attori. E qui sta il punto. Adani parla di fratello (un grande o piccolo fratello?) e non di sorella, come chiunque urlerebbe all'altro fuor di microfono. La sorella non si tocca...la sorella è la regina...la regina è la tv...la tv è a pagamento...quindi la regina è a pagamento....ergo la regina è un pò "puttana"...e con una come lei da millenni tutto è lecito.
Allegri è molto ricco, Adani è ricco. Al netto dei caratteri di ciascuno il siparietto ha funzionato. La regina tv è salva. I moschettieri duelleranno altrove. Uno per tutti, tutti per lei!
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