Abruzzo, Mazzocca (Art. 1 Mdp): pronti a dare ancora battaglia su trivelle selvagge


Incontro a Roma, il Sottosegretario alla presidenza regionale fa il punto della situazione


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
03/08/2017 alle ore 18:03



Le decisioni di pochi giorni fa della Corte Costituzionale danno ragione all’Abruzzo e riaprono una partita che il Governo considerava chiusa con un provvedimento che toglieva alle Regioni e alle comunità locali ogni possibilità d'intervento sulle politiche energetiche.

Così, oggi pomeriggio, a Roma, il Sottosegretario alla Presidenza Regionale e Capogruppo di Art.1 Mdp Abruzzo Mario Mazzocca ha presieduto una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati incentrata sull'attività dell'Abruzzo nell'affermazione del proprio modello di sviluppo sostenibile. “Modello che finora è stato costretto a fronteggiare ripetuti tentativi di accelerazione impressi dal Governo al processo di estrazioni di idrocarburi in Adriatico per un petrolio di qualità bassa e pieno di impurità sulfuree”- ha riferito Mazzocca. Tra i partecipanti anche i deputati di Articolo Uno l'On. Gianni Melilla e Florian Kronbichler.

Con la prima sentenza del 12 luglio scorso, la Corte Costituzionale stabilisce che non è competenza esclusiva dello Stato emanare il "Disciplinare tipo per il rilascio e l'esercizio dei titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale" contenuto nel Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 7 dicembre 2016. E con la sentenza pubblicata il 14 luglio scorso, la Corte Costituzionale ha nuovamente dato ragione all'Abruzzo annullando il decreto del Ministro dello sviluppo economico - meglio noto come "Decreto Trivelle" del 2015 - in quanto emanato senza preventiva intesa con le Regioni. L'Abruzzo è stata l'unica regione d'Italia a presentare il ricorso contro il decreto "Trivelle" 2015. Grazie a ciò, -dichiara il sottosegretario- il Governo centrale dovrà preventivamente intendersi con tutti i territori d'Italia.

"Ora – spiega il Sottosegretario– abbiamo l'opportunità di far valere le nostre ragioni in merito a progetti che, in nome di un interesse nazionale tutto da dimostrare, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, la salubrità dell'ambiente e la possibilità di programmare lo sviluppo assecondando le vocazioni dei nostri territori. Opportunità che è stata resa possibile dalla vittoria del NO al referendum del 4 dicembre, che ha lasciato in vigore quanto stabilito negli articoli 117 e 118 della nostra Costituzione".

il prossimo passo – riferisce Mazzocca- è rappresentato dall'impugnativa del Decreto Trivelle del 2016 (pubblicato nel 2017), interamente sostitutivo di quello del 2015 e anch'esso adottato senza intesa alcuna. Tale situazione dovrebbe di fatto determinare una sorta di moratoria per le richieste di nuovi permessi e concessioni fino a quando i contenuti del Decreto non siano concertati tra lo Stato e le Regioni.

Intanto- conclude il sottosegretario- la Regione Abruzzo, nei giorni scorsi, ha già notificato in data 12 luglio 2017 il ricorso straordinario al Capo dello Stato contro il D.M. 7 dicembre 2016 ('Decreto Trivelle' - Disciplinare Tipo - G.U. n. 78 del 03.04.2017), opportunamente integrato con le risultanze ed i contenuti dei due recenti pronunciamenti della suprema Corte.