Pescara archivia Dalfy e adotta il modello Legnini


Il candidato sindaco dovrà essere condiviso da tutto il centrosinistra e non dal solo Pd


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
09/04/2019 alle ore 07:08



Un nome che metta tutti d’accordo. Il modello Legnini, insomma: le due emissarie di Nicola Zingaretti chiudono la bocca a tutti, a Luciano D’Alfonso per primo, perché il candidato sindaco di Pescara dovrà essere condiviso da tutto il centrosinistra e non dal solo Pd.

Paola De Micheli e Marina Sereni oggi ci proveranno (a dire il vero ci proverà solo la Sereni, che si è fermata ieri sera a Pescara mentre la De Micheli è ripartita) a riproporre il modello adottato alle passate elezioni regionali dal vice presidente del Csm. Alle 10 di stamattina incontrerà tutte le forze della coalizione, dalle civiche alla Sinistra a Donato Di Matteo.

La riunione di ieri sera, presenti consiglieri e assessori comunali, il commissario Renzo Di Sabatino, i parlamentari D’Alfonso e D’Alessandro, Silvio Paolucci, Giovanni Lolli, i segretari Di Pietrantonio e Tocco, e il consigliere regionale Antonio Blasioli, si è concluso con un nulla di fatto. In tanti si sono alzati e hanno fatto il nome di Marinella Sclocco, indicandolo come quello in grado di compattare la coalizione. Ma chi lo ha difeso con maggiore fermezza è stato proprio Luciano D’Alfonso, e chi l’avrebbe mai detto: proprio lui che non la sopportava e che l’aveva osteggiata, sì proprio lui.

Tanto che quando le delegate romane gli hanno fatto presente che non è quello della Sclocco il solo nome sul tappeto ma che ce ne sono altri (Cuzzi, Pagnanelli, Blasioli stesso che però ha detto di no, che non lo farà mai il candidato sindaco) e che in ogni caso dovranno essere condivisi col resto della coalizione, lui stizzito ha chiesto:

“Ah perché ci sono altri nomi?”.

Al tavolo sarà invitata anche Coalizione civica per Pescara, che ha candidato a sindaco l’ex assessore della giunta Alessandrini, Stefano Civitarese.

Alla fine, il comunicato che esce dal tavolo di centrosinistra, proveniente da Pd nazionale (tanto per non urtare la sensibilità dei segretari commissariati) è laconico:

Il Partito Democratico di Pescara ha tenuto oggi una riunione sulla prossima scadenza amministrativa alla presenza dell’On. Paola De Micheli e diMarina Sereni, del coordinamento nazionale del Pd. Al centro dell’incontro è stata posta la volontà del Partito Democratico di lavorare ancora nelle prossime ore per far sì che alle elezioni amministrative per il Comune di Pescara il centrosinistra possa presentarsi con una coalizione coesa e competitiva, attorno ad una candidatura più condivisa possibile. L’esperienza di governo condotta in questi anni dall’Amministrazione Alessandrini ha raggiunto importanti risultati per la città che possono e debbono essere consolidato ed innovati nel prossimo futuro.

Il centrosinistra a Pescara può e deve ripartire dall’unità delle forze democratiche e progressiste che a febbraio hanno condiviso la battaglia per le regionali.

Per questo il Partito Democratico promuoverà nelle prossime ore un nuovo incontro con tutte le forze del centrosinistra, chiedendo ad ognuno di sgomberare il campo da ogni rigidità e pregiudiziale.

ps: un finale, questo, “sgomberare il campo dai pregiudizi”, che contiene probabilmente la soluzione verso la quale si sta incamminando il Pd di Pescara. Che significa (anche) rinunciare a un candidato sindaco del Pd. Ma significa soprattutto, via D’Alfonso e sì al modello Legnini.

 

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