Verso le elezioni europee: chi lavora per Mezzogiorno e imprese?


Dopo la presentazione dei simboli al Viminale è finalmente giunta l'ora di programmi e strategie


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
08/04/2019 alle ore 11:24



C’è una strategia precisa contro il Sud? Il Mezzogiorno è stato abbandonato? Per le imprese si sta facendo davvero tutto il possibile? Ecco la sfida che più di tutte interessa l'Italia e la circoscrizione centro-sud in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Dopo la presentazione dei simboli al Viminale è finalmente giunta l'ora di programmi e strategie che facciano chiarezza su due temi su tutti: sud e lavoro. L'Europa è loro nemica oppure è possibile armonizzare strumenti e azioni per investire il trend?

Pochi giorni fa si è tenuto al Parlamento Europeo il meeting “Il Mezzogiorno e l'Europa", un dibattito che è servito anche a presentare l'ultimo rapporto della Svimez, su come il Mezzogiorno stia interagendo con l'Ue.

Secondo il direttore dello Svimez, Luca Bianchi, "la politica di coesione Ue in Italia è stata lasciata sola, ha scontato anche ritardi amministrativi e negli ultimi anni si è indebolita la quota nazionale per gli investimenti". Ecco la ragione per cui occorre "rafforzare l'impegno nazionale e le amministrazioni locali del Mezzogiorno, che sono più deboli". Altrettanto significativa è l'esigenza che il nuovo ciclo di programmazione Ue mantenga risorse adeguate per i territori, “c'è bisogno soprattutto nel Mezzogiorno di qualificare gli investimenti pubblici, con l'obiettivo principale di rafforzare le infrastrutture sociali, dal sistema sanitario all'assistenza sociale".

Il tema dell'autonomia differenziata è al centro dello scacchiere e coinvolgerà gioco-forza anche il versante europeo. Secondo Svimez “la previsione secondo cui eventuali ulteriori risorse, derivanti da miglioramenti di efficienza o aumento della capacità fiscale, siano esclusivo appannaggio delle regioni ad autonomia differenziata, è incompatibile con i principi di solidarietà ed uguaglianza”. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che spetta allo Stato la perequazione delle risorse in un ottica di garanzia del cosiddetto finanziamento integrale delle funzioni he toccano i diritti civili e sociali come sanità, istruzione, mobilità per tutti i cittadini, in regime di costi standard, e applicato su tutto il territorio nazionale.

Per l'Abruzzo Svimez nel suo report ha previsto un Pil in crescita dell’1,2% nel 2017, una ripresa dovuta soprattutto all’agricoltura (+9% nel triennio), e in parte anche all’industria in senso stretto (+3,8%), mentre le costruzioni, in controtendenza rispetto al resto del Sud, vanno male con una performance tra il 2015 e il 2017 a -14,5%.

Domenica scorsa al Viminale sono stati consegnati i 33 simboli di partiti e gruppi politici in gara per il rinnovo del Parlamento europeo. Accanto a simboli storici (come Pci e Dc) anche primizie come il Partito Internettiano, i Poeti d'Azioni, i Forconi, il Sacro Romano Impero Cattolico. Il Pd ha scelto di inserire nel simbolo il riferimento all'Ue (“Siamo europei”), mentre la Lega resta con il simbolo classico utilizzato per le politiche con la scritta “Salvini premier”.

 

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