Trovatelo, uno che gli abbia detto no. Che gli abbia risposto picche. Che bella lezione di stile, Americo Di Benedetto. E’ a lui, al candidato sindaco sconfitto del centrosinistra dell’Aquila, che spetta di diritto il primo “Apperò” della stagione: l’ex presidente della Gran Sasso Acqua era stato nominato dal governatore della Regione Abruzzo membro del collegio sindacale della Asl dell’Aquila, che è composto da tre membri e la cui nomina spetta una al comitato ristretto dei sindaci, una al ministero della Sanità e una, su base fiduciaria, alla Regione Abruzzo.
Ancora prima di verificare se la carica di membro del collegio sindacale fosse compatibile con quella di consigliere comunale, Americo ha però annunciato, con una breve nota pubblicata su Facebook, il suo rifiuto.

“Ringrazio il Presidente della Regione Abruzzo per la stima professionale manifestata nei miei confronti. La sua designazione nel prestigioso ruolo di controllo della Asl provinciale mi lusinga. Mi dispiace, ma con rammarico non posso accettare”, scrive Di Benedetto.
“Spero di non essere scortese. Ho un ruolo politico, quello che la città dell’Aquila ha ritenuto giusto assegnarmi, accettare sarebbe inopportuno. Lo sarebbe ancor più se nelle future competizioni elettorali, politiche e regionali, come credo che accadrà, sarò impegnato (indirettamente o in prima persona, vedremo…)”,
aggiunge, sottolineando di aver preso “sul serio” il ruolo di consigliere comunale di opposizione e presidente della Commissione consiliare Garanzia e controllo.
“Nel mio percorso di vita – specifica – ho sempre tenuto distinta la mia passione per la politica (di qualsiasi tipo, anche ordinistica) dalla mia attività professionale. È una questione di stile, non un semplice esercizio. L’etica politica e la deontologia professionale non si dichiarano, si praticano. Finita la mia esperienza di impegno pubblico avrò la mia professione, propria della sua specializzazione nel settore della pubblica amministrazione. Da quel momento concorrerò con i miei colleghi secondo i giusti principi di trasparenza e di rotazione. Per ora continuerò ad occuparmi degli altri, non di me stesso”.
“L’esempio fa la differenza, sempre!”, conclude Di Benedetto.
Insomma, si può pensare di tutto: che quell’incarico Dalfy gliel’abbia dato a titolo risarcitorio (il governatore, in campagna elettorale, all’Aquila non si è visto mai), oppure per il suo profilo professionale, ma per qualsiasi ragione gliel’abbia data, lui gli ha risposto con una grande lezione di stile.
ps. Appero’, Americo Di Benedetto.