La destra in Abruzzo, parla Sigismondi: "Ecco cosa farà la nuova giunta"


"In Italia c'è soltanto un grande contenitore di destra che è Fratelli d'Italia"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
05/04/2019 alle ore 10:09



Dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni regionali del 10 febbraio, come si sta muovendo la nuova giunta nel panorama politico abruzzese? Quali le priorità dei primi 100 giorni di governo? A 10 anni dal sisma aquilano, quali i bilanci e le prospettive per il futuro? Impaginato ne ha parlato con il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Etel Sigismondi

Cosa fare nei primi 100 giorni di giunta?

Sicuramente quello che il presidente Marsilio sta facendo, ovvero andare a caratterizzare la propria amministrazione, il proprio mandato con una certa concretezza. Questo lo sta già dimostrando con diversi atti, partendo dal primo che è stato quello di sbloccare i lavori per quanto riguarda la rete stradale ma anche per quanto riguarda la questione dell’incontro con le autorità portuali. In sostanza, dare concretezza tramite un segnale di discontinuità col passato. 

Dieci anni dal sisma aquilano, bilanci e prospettive.

Il bilancio è di un territorio, quello del cratere, che si è rialzato e ha dimostrato ancora una volta che gli abruzzesi sono una popolazione fiera, orgogliosa, che all’occorrenza sa accorciarsi le maniche e riprendere il lavoro interrotto con il terremoto. Questo è quello che ci piace ricordare, questo grande esempio che la popolazione abruzzese ma nello specifico il territorio aquilano è riuscito a dare. 

Quali gli errori da non rifare?

Sicuramente non parlerei degli errori. Ovviamente ciò che è accaduto all’Abruzzo dimostra e ci ha ricordato che siamo un territorio fragile e per questo, ovviamente, dobbiamo metterci nelle condizioni, nel momento in cui si fanno delle scelte (che possono essere costruire, fare programmazioni del territorio e prevedere infrastrutture) di tenere presente tale fragilità. L’Abruzzo deve imparare a convivere con questa situazione e per questo dobbiamo solamente attrezzarci. In prospettiva, ovviamente, dobbiamo lavorare su tutta quella che può essere la programmazione, e mi riferisco a quella territoriale, infrastrutturale, alla riedificazione pubblica e privata e all'investimento su piani di protezione civile.

L’ex sindaco Cialente ha detto che l’Italia non impara mai e non fa prevenzione. Che ne pensa?

In parte è vero, anche se noto che negli ultimi anni c’è una sensibilità diversa rispetto alla prevenzione. È una sensibilità che aumenta sempre più, il che vuol dire che soprattutto per chi ha ruoli istituzionali bisogna investire sempre più in questo settore, in particolare iniziando dalle scuole che sono il luogo più adatto per educare i cittadini del futuro. La rotta può essere sicuramente invertita e negli ultimi anni abbiamo segnali in tal senso. 

Passando ai temi nazionali, hanno accusato il Congresso sovranista di Verona di essere Medioevo: cosa ne pensa?
Non sono d’accordo…è medievale questa dichiarazione. 

La destra italiana si interroga sul proprio futuro, c'è chi va in Lega e chi in Fdi...

Innanzitutto, secondo me c’è soltanto un grande contenitore di destra che è Fratelli d’Italia. Per il resto stiamo crescendo negli ultimi anni e quello che vogliamo costruire in futuro è un progetto che sia sempre più largo e sempre più un punto di riferimento non soltanto dell’area di destra ma di tutto l’elettorato di centrodestra. È un progetto, il nostro, che cresce dal basso e non rappresenta una moda del momento. Quindi, continuiamo a fare il nostro lavoro sui territori con gli amministratori puntando, in particolare, su un aspetto di cui forse siamo gli unici paladini in tutto il panorama della politica italiana, ossia quello dei contenuti. Non ci lasciamo andare a semplici slogan ma cerchiamo di ragionare su programmi e progetti concreti. Questo è un lavoro più faticoso che determina una crescita più lenta e che però, sicuramente, porterà i suoi frutti rispetto a quelle che possono essere le mode del momento. 

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