Piaggio Aerospace, quanti danni fa il no del governo Conte al nuovo drone


Probabile chiusura per mancanza di ordini: sarà cassa integrazione


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
05/04/2019 alle ore 11:25



A partire dal 2 maggio, la Piaggio Aerospace va in cassa integrazione. Questa la situazione dell'azienda ligure dopo mesi di promesse. L'impresa, commissariata nei mesi scorsi, è in attesa che qualcuno ricominci a ordinare aerei. È stato il commissario Vincenzo Nicastro ad annunciarlo ai sindacati mentre le fabbriche di Villanova d’Albenga e Genova erano ferme per protesta dei lavoratori. 

Si tratta di un provvedimento che vede coinvolti 1.027 dipendenti e che scatterà a rotazione, ogni 300-350 addetti. Ma il vero problema è in realtà legato agli ordini, perché sono quelli che mancano. Attualmente sono in fase di ultimazione solo 4 modelli di aerei, ossia i P180AvantiEvo e  una volta consegnati, la fabbrica sarà vuota.

DRONE MADE IN ITALY

La Piaggio tuttavia, sotto il governo Gentiloni stava lavorando a un P1HH, drone che sarebbe dovuto andare all’Aeronatutica Militare. Sembra però che l’annunciata maxicommessa da 766 milioni, avvenuta sotto il suddetto governo sia scesa a 250, ossia i soldi che servono per completarne la certificazione e  pagare i sistemi. 
Nel corso di un’audizione in commissione Difesa del Senato, il Capo di Stato Maggiore, il generale Alberto Rosso ha spiegato di non ritenere il P1HH di Piaggio adatto alle necessità dell’aeronautica, altra doccia fredda per l'azienda. Sembra però che la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta stia lavorando sulla commessa da 250 milioni (che dovrebbe ridursi e passare da militare a civile) per nuovi ordini di P180 atti a rinnovare la flotta statale. Questo darebbe speranza all’azienda e ai suoi lavoratori. Dura, tuttavia, la reazione dei lavoratori, che hanno fissato uno sciopero per lunedì prossimo. 

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