“L’Abruzzo si posiziona al 17° posto nella graduatoria delle regioni italiane per numero di arrivi (1,5 milioni nel 2017) e al 16° posto per numero di presenze. Il 12,4% dei turisti che visitano la regione è straniero: un dato inferiore alla media nazionale pari al 49%. Questi sono alcuni dei dati presentati oggi al convegno su "Turismo e agricoltura per crescere in Abruzzo" organizzato a Pescara da UniCredit in collaborazione con Camera di Commercio Abruzzo e Federalberghi Abruzzo. Al centro dell'incontro un approfondimento sul potenziale attrattivo del territorio abruzzese, in un'ottica di turismo sempre più legato all'enogastronomia e in grado di trainare la crescita dell'economia regionale. Nel corso della giornata, organizzata secondo il format Small Business Excellence che vede protagoniste le aziende e le loro storie di successo, è stato presentato uno studio realizzato da UniCredit in collaborazione con Nomisma sulle potenzialità turistiche dell'Abruzzo da cui è emerso che la regione, a forte vocazione agricola e caratterizzata da una forte presenza di prodotti di qualità certificata (DOP e IGP), può incrementare di molto l'afflusso turistico, puntando proprio su questi elementi.
In Abruzzo, secondo la ricerca UniCredit-Nomisma, sono presenti 26 circoscrizioni turistiche, cioè entità territoriali omogenee per caratteristiche di domanda e offerta. La densità di esercizi ricettivi alberghieri e complementari per kmq (pari a 0,26 contro una media nazionale di 0,68), è maggiore nelle località di mare. Le quote più rilevanti di arrivi stranieri sul totale di turisti si registra nelle circoscrizioni Pescara, Pineto e nella provincia di Teramo. La media della regione è però ancora bassa e si attesta sul 12,24% contro il 49,13 dell'Italia. Tuttavia il sentiment (ossia l'indicatore che riflette la percezione delle strutture recettive prendendo in considerazione le recensioni registrate sui principali portali) espresso dai turisti sull'Abruzzo risulta altro e al di sopra della media italiana: quello espresso dagli stranieri si attesta sull'88,36 contro l'88,06 dell'Italia e quello degli italiani sull'89,98 contro una media Italia dell'88,22.Da evidenziare un gradimento maggiore da parte dei turisti per le aree interne della regione. Tra le sette circoscrizioni ad alta potenzialità turistica (individuate sulla base dell'indicatore di sintesi Tourist Score Nomisma-Unicredit), Alba Adriatica domina la classifica (con uno score del 63,2%) e Pineto si posiziona al settimo posto. Le aree interne del territorio riescono a mitigare la stagionalità soprattutto grazie ai diversi asset territoriali e alla varietà dell'offerta.
L'agroalimentare ha un ruolo fondamentale nell'economia della Regione con quasi 29mila imprese del settore agroalimentare a fronte delle 807 mila complessivamente presenti in Italia, concentrate in modo particolare nelle province di Chieti e Teramo. La Regione sta, inoltre, puntando sulla qualità: ne è dimostrazione la crescita a due cifre dei prodotti alimentari DOP-IGP registrata nel 2017 (+ 21,6% rispetto al 2016, contro un incremento del 3,4% registrato a livello nazionale). I prodotti agroalimentari abruzzesi sono importanti per la qualità e la tipicità dal punto di vista gastronomico e delle tradizioni. La regione vanta 6 prodotti DOP (tra cui l'Oliva ascolana del Piceno e lo Zafferano dell'Aquila) e 4 IGP. Negli ultimi decenni la regione ha fatto anche notevoli passi avanti nella produzione di vini di qualità (Dop e IGP) ricevendo riconoscimenti sia in Italia che all'estero al punto che oggi il vino si conferma tra i migliori ambasciatori della regione grazie anche alla valorizzazione continua della nuova generazione di produttori (9 i prodotti Doc e 8 gli Igt).
Guardando più in generale all'agroalimentare, l'Abruzzo esporta meno della media nazionale (6,8% vs 9,2%), ma la provincia di Pescara si distingue con una media del 13,7. L'enogastronomia abruzzese si attesta comunque tra i driver fondamentali di viaggio grazie anche alla presenza di una ristorazione di alto livello: 7 il numero dei ristoranti stellati e 9 il numero di stelle Michelin.
Per accrescere la propria attrattività, oggi la regione deve sempre più investire nell'accesso a nuovi modelli di sviluppo turistico promuovendo un sistema integrato turismo-agricoltura con un'offerta congiunta tra strutture ricettive e imprese agricole volta alla valorizzazione del territorio, dei prodotti di eccellenza e del trend enogastronomico, quale importante asset turistico. Rafforzando l'identità regionale attraverso una strategia di comunicazione e di marketing che va dallo storytelling all'utilizzo di nuovi strumenti digitali, in modo da rendere riconoscibile il proprio prodotto anche all'estero. Proseguendo con le attività volte a promuovere le tematiche sulla sostenibilità ambientale. Incentivando la collaborazione tra il pubblico e il privato attraverso un dialogo e un confronto continuo con gli operatori del territorio per fare sistema”.
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