Ancora prima dell’avvento della telefonia mobile, della pletora di gestori che fanno a gara per accaparrarsi nuovi clienti o sottrarli ai diretti concorrenti; ancora prima del telefono senza fili, delle videochiamate Skype, Whatsapp o Facebook…ecco, ancora prima c'erano le care vecchie cabine telefoniche (oggi merce sempre più rara), dove inserivi un gettone o una scheda ed avvisare i tuoi che, ad esempio, avresti marcato ritardo per cena perché il tuo ciclomotore “Bravo” (chi lo ricorda?) aveva terminato la “miscela” (la progenitrice dell'attuale benzina).
Altri tempi, gli anni ottanta e novanta.
E poi c'era la S.I.P., la Società Italiana per l'Esercizio Telefonico, che nel 1994 cambiò vestito per indossare quello di Telecom Italia, per la telefonia fissa. Un anno dopo vide la luce T.I.M., Telecom Italia Mobile.
Oggigiorno ciascuno di noi possiede un telefono cellulare, poco importa se di ultimissima generazione o se dotato di “micro” o “nano” SIM. Addirittura esistono da tempo apparecchi in grado di supportare due schede telefoniche, contenenti due numeri differenti, per venire in contro alle esigenze di chi intende essere sempre reperibile, ma scegliendo di tenere lavoro e tempo libero (oppure altro…) ben distinti tra loro.
Mi sono sempre chiesto che fine facessero i numeri di telefono caduti in disuso dopo un determinato periodo di tempo, non disattivati ufficialmente, ma riposti in un cassetto ed abbandonati dopo l'ultima ricarica.
Confesso che non ero a conoscenza del fatto che una SIM ricaricabile scade 11 mesi dopo l’attivazione o l’ultima operazione di ricarica. Per un mese dopo la scadenza puoi solo ricevere chiamate. Alla fine del dodicesimo mese la SIM viene disattivata e l’eventuale credito residuo non è più utilizzabile.
Quando attiviamo un nuovo numero di telefono è bene sapere che, nonostante forniamo i nostri dati attraverso documento di riconoscimento e codice fiscale, il proprietario del numero telefonico resta sempre il gestore, con la conseguenza che nel caso in cui si protragga l’inutilizzabilità della scheda oltre un anno dall'ultima ricarica, il numero di telefono ad essa associato può essere “riciclato” dal gestore e riassegnato ad un nuovo utente.
Francamente la cosa mi lascia perplesso. E con la tutela dei dati personali come la mettiamo? Se, ad esempio, la banca dove ho aperto il mio conto corrente, ed alla quale non ho voluto (oppure ho semplicemente dimenticato di) lasciare il nuovo numero di telefono, nel contattarmi scopre di parlare con pinco pallino anziché con me? Non sarebbe opportuno far firmare al momento della sottoscrizione dell’abbonamento SIM una liberatoria avvisando della possibilità di questa riassegnazione del recapito di telefonia mobile?
Altrimenti rischiamo davvero di dare i numeri.
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