La Sclocco sindaco ricompatta il centrosinistra


Verso le amministrative di Pescara: non piace il candidato proposto da D'Alfonso


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
02/04/2019 alle ore 07:59



Il tavolo del centrosinistra salta. Un brutto segno ma anche no. Non piace il candidato proposto da Luciano D’Alfonso come candidato sindaco di Pescara, non aggrega non riscalda i cuori Carmine Ciofani, e la coalizione ieri pomeriggio ha disertato polemicamente la riunione proprio per esprimere il suo dissenso. 

Ma non piace neppure a un pezzo consistente del Pd, non piace a Leila Kechoud e quindi al gruppo che fa capo a Cuzzi, quindi tutto aggiornato a stamattina. La candidatura dell’avvocato pescarese prodiano di ferro è destinata a tramontare.

Tavolo o non tavolo, le trattative vanno avanti lo stesso e sono andate avanti per tutta la notte, perché c’è una carta coperta in grado di mettere insieme la coalizione, e su quel nome si sta cercando di cucire, lasciando fuori per ultimi i dalfonsiani, quelli che faranno maggiore resistenza. Il nome viene fuori da Articolo 1-Mdp, è quello dell’ex assessore regionale alle Politiche sociali Marinella Sclocco: un nome che piace a una fetta consistente della coalizione, una donna, un nome che aggrega, che ha contatti con l’associazionismo e il mondo del volontariato.

Potrebbe essere la giusta risposta a Carlo Masci, ma è un nome sul quale Dalfy è pronto a fare la guerra, non per niente la Sclocco ha disertato le riunioni di giunta degli ultimi mesi del suo governo. Ma qui si sono messe al lavoro le diplomazie, cercando di convincere i dalfonsiani che la partita è difficile, quasi disperata e che però la deve essere giocata lo stesso al meglio, puntando su un nome forte.

Il primo a lanciare la pietra, ieri mattina, è stato il giovane consigliere comunale di Pescara Mirko Frattarelli:

“Il Partito Democratico e i suoi alleati se vogliono tornare a vincere hanno bisogno di un candidato forte ed autorevole, un programma per la città ampiamente condiviso dai partiti, dalle associazioni, dai sindacati e dai cittadini – ha scritto su Facebook – È una strada che non possiamo non percorrere se vogliamo fermare l’avanzata del centrodestra che è tornato organizzato e competitivo per riprendersi Palazzo di città. Il modello Legninici ha insegnato che un’alternativa c’è. Il “campo largo” abruzzese, di cui ha tanto parlato la stampa nazionale è un modello da riproporre anche nella città di Pescara, ed è possibile solo con lo sforzo di tutti. Sui giornali in questi giorni sono rimbalzati nomi e cognomi di papabili candidati alla carica di sindaco, ma nessuno pare abbia suscitato entusiasmo e partecipazione. Il centrosinistra deve volare alto, e non può permettersi di sfaldarsi e andare diviso alle elezioni amministrative di maggio.

La sfida che abbiamo davanti è troppo importante e cruciale per la città. Il centrosinistra solo se sarà in grado di costruire una grande coalizione, inclusiva e plurale, composta da amministratori, associazioni, donne e uomini del mondo della cultura, dell’ambientalismo, del civismo e del terzo settore, può sperare di tornare attrattivo per i pescaresi e diventare di nuovo protagonista in città”.

Un identikit che sembra ritagliato apposta per Marinella. Oggi si capirà se il Pd è ancora ostaggio di D’Alfonso oppure se riuscirà a fare una scelta di autonomia. E, probabilmente, di vita.

 

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