No alla pausa-poppata


In Consiglio comunale a Manoppello, dove una consigliera che deve allattare il suo bimbo viene bellamente ignorata


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
02/04/2019 alle ore 07:55



Vietata la pausa-poppata in Consiglio comunale. Succede a Manoppello, dove una consigliera che deve allattare il suo bimbo viene bellamente ignorata, perché i lavori sono lavori e bisogna andare avanti, nonsiamai qualche minuto di ritardo ma poi invece la pausa pranzo (quella di sindaco e consiglieri), guai a chi la tocca.

Era in discussione il piano delle alienazioni, quando la capogruppo del gruppo consiliare “Futuro in Comune” Katia Colalongo si allontana dall’aula con in braccio il piccolo Francesco, di appena 4 mesi, che reclama il suo pasto. Spera di rientrare in tempo per la votazione Katia, visto che aveva sottolineato delle incongruenze al piano, ma al momento del voto il bimbo era ancora affamato. La minoranza quindi chiede di sospendere la seduta per dare la possibilità alla consigliera di finire di allattare e riprendere il suo posto. Ma la proposta viene appoggiata solo dall’assessora Melania Palmisano che esclama: “Sono anch’io una mamma!” lanciando uno sguardo carico di rimprovero al Sindaco Giorgio De Luca, al Vicesindaco Di Bartolomeo, e al Presidente Iezzi. Anche un altro membro della maggioranza per la verità, si schiera a favore della consigliera: è Roberto D’Emilio, che dopo aver alzato la mano, la riabbassa dicendo: “Mi dispiace ma non ce la faccio!”.

Tutti gli altri votano no e, tra questi, anche l’assessora alle Pari Opportunità e alle Politiche Sociali Giulia De Lellis.

I commenti sono stati anche peggio del voto:

“Poteva allattare su quella poltrona”,

esclama il Sindaco, indicando un divano impolverato in un angolo buio della stanza (forse il luogo adatto, nel suo immaginario, in cui relegare una mamma), per poi aggiungere a voce più bassa:

“Se doveva allattare se ne poteva anche stare a casa!”.

“Ce lo doveva chiedere lei!”,

è stata la giustificazione del Presidente del Consiglio.

Al rientro della consigliera Colalongo, un silenzio imbarazzato, ma nessuna scusa formale.

“Tutto ciò è di una gravità inaudita: a una rappresentante eletta dai cittadini è stato impedito di partecipare a una votazione perché a quanto pare avere figli e provvedere ai loro bisogni per alcuni è una colpa – ha detto il segretario Pd di Manoppello Alessio Blasioli – Ancora più grave è che questo atto sia stato accettato anche dall’assessore alle pari opportunità. Tutto questo a Manoppello, nel 2019. Tutta la nostra solidarietà a Katia e per la giunta una sola parola: vergogna!

 

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