Abruzzo, quota 100 aggraverà la carenza infermieri?


Già 500 quelli pronti per il pensionamento anticipato


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
02/04/2019 alle ore 08:15



Sono più di 500 gli infermieri in Abruzzo pronti ad andare in pensione anticipata approfittando della legge "quota 100”. Ciò andrebbe però ad aggravare la carenza di personale sanitario nelle Asl, che rischia di portare la suddetta carenza a 2.482 unità. 
“In Abruzzo il fabbisogno rischia di salire a 155,93 professionisti sanitari mancanti ogni 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 126. A lanciare l'allarme alle istituzioni sanitarie è il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) della provincia di Chieti, Giancarlo Cicolini, in base ai dati elaborati dal Centro studi della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi). Secondo tali stime, sono 1.996 in Abruzzo gli infermieri che, al 31 dicembre 2018, hanno maturato i requisiti previsti da "quota 100": di questi, la Fnopi valuta che 599 potrebbero effettivamente usufruirne, ovvero il 59,11% del personale sanitario (compresi medici e altre figure) considerati in uscita nei prossimi mesi. A questi si aggiungono 481 pensionamenti ordinari, per raggiunti limiti di età a fine dicembre 2018, che si vanno a sommare alla strutturale carenza di 1.452 infermieri rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Di questi ultimi, ne mancano 719 necessari sul territorio per l'assistenza alle persone fragili (non solo anziani, ma anche malati cronici, non autosufficienti e altri pazienti che necessitano di una gestione sanitaria costante) e altri 733 infermieri secondo i parametri per le dotazioni organiche fissati dall'Unione europea e che l'Italia e soprattutto l'Abruzzo non rispettano”.

LOMBARDO 

“Non vi è dubbio che molti lavoratori soprattutto del pubblico impiego hanno sfruttato l’opportunità di quota 100”, ha detto il segretario Uil Abruzzo Michele Lombardo. “Anche il comparto Sanità ha seguito questo trend. Tutto ciò era ampiamente prevedibile e quindi non si capisce perché le amministrazioni pubbliche non hanno avviato una stagione di reclutamento soprattutto per il personale sanitario. Il rischio evidente è che così si svuotano i nostri ospedali di personale sanitario generico è specializzato con notevoli danni per i cittadini . Il turnover, in special modo per il comparto sanità è fondamentale. È un obbligo morale verso le fasce più deboli della nostra cittadinanza”.

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