Italia in Comune, tutti gli obiettivi (anche in Abruzzo) di Pascucci e Pizzarotti


Il sindaco di Cerveteri a Pescara: "Alleanza con +Europa? Per vincere"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
29/03/2019 alle ore 18:40



Italia in Comune, tutti gli obiettivi di Pascucci e Pizzarotti. Il coordinatore nazionale di Italia in Comune Alessio Pascucci e l'europarlamentare Daniela Aiuto, a Pescara per il progetto politico di Italia in Comune, nuovo partito con poco meno di un anno di vita, ma già presente in Italia, sostanzialmente in tutte le Regioni. 
“In Abruzzo c’è stato una sorta di appoggio esterno a tale partito nelle ultime elezioni regionali, per via della presenza di una lista civica, Abruzzo in Comune, che appoggiava il candidato Giovanni Legnini e, pur non essendo apparentata con Italia in Comune gli era molto vicina in termini di identità”, ha detto l’europarlamentare Daniela Aiuto.

AIUTO 

“Questa vuol essere una casa per tutti i cittadini che all’interno di un percorso politico progressista stanno cercando qualcuno che possa condividere con loro un nuovo progetto politico. Italia in Comune si propone come valida alternativa sicuramente alle forze populiste e sovraniste che stanno avendo la meglio in questo momento ma anche al nuovo Pd che si è comunque rinnovato col nuovo segretario spostandosi probabilmente un po’ più a sinistra, lasciando un ampio margine a livello di elettorato moderato e che potrebbe tranquillamente ritrovare una casa nel progetto di Italia in Comune che è un progetto progressista però di tendenza sicuramente moderata che intende proporsi ai cittadini. Questo progetto politico, insieme a +Europa, è finalizzato a unire le forze per eleggere un nostro rappresentante. Faro del progetto è la costituzione, un’iniziativa che metta al centro rispetto dei diritti, inclusività, meritocrazia e voglia di mandare avanti chi ha dimostrato di avere competenze per saper gestire la cosa pubblica cercando di non farsi guidare troppo da ideologie che cercano poi di bloccare l’azione piuttosto che agevolarla. Quindi, conciliare i principi con la realtà del fattibile, che è un po’ lo spirito di chi amministra.

Per amministrare è fondamentale la conoscenza dei territori. Nelle recenti elezioni regionali abbiamo visto partiti nazionali imporre loro candidati provenienti da scelte fatte nelle stanze romane piuttosto che milanesi, che poco avevano a che fare col territorio. Il percorso politico di Italia in Comune è quello di dare valore a chi il territorio lo conosce e ha le competenze per amministrarlo. Per ciò che concerne il progetto europeo che vede Italia in Comune proporsi per le europee c’è un forte sentimento europeista.

Ciò non toglie che vadano riconosciute le criticità che si vivono all’interno dell’Ue, criticità che sono ammesse dagli stessi esponenti dell’Ue. I crescenti sovranismi e populismi nei vari Stati membri, la disaffezione al progetto politico europeo sono sintomo di errori compiuti ma crediamo che essi vadano corretti senza mettere in discussione il progetto europeo, che va difeso e tutelato. Chiaramente, va data una ventata di rinnovamento, cambiando le attuali distorsioni, sempre nel rispetto del principio di un’Europa che se forte può difendere i suoi cittadini da quelli che sono gli equilibri economici a livello globale. Va preservata un’Unione europea forte”. 


PASCUCCI 

“Prima dell’alleanza con + Europa che ci vedrà protagonisti alle europee, ho incontrato molti partiti italiani perché il mio obiettivo iniziale (poi non ci siamo riusciti) era quello di costruire un fronte abbastanza largo dove diverse esperienze partitiche nazionali potessero mettersi insieme per lavorare per le Europee, soprattutto perché sono convinto che quando ci sono persone che la pensano allo stesso modo dovrebbero mettersi insieme. In queste riunioni, una delle prime cose che dicevano i responsabili dei partiti che sedevano al tavolo era:”Sul programma non ci saranno problemi”.

Quindi? Dov’era il problema? Poi si scopriva che i problemi erano antichi dissapori, il fatto che su alcune tematiche tempo addietro non si erano trovati d’accordo ecc. Questo, come se il programma non fosse la cosa più importante…Da qui la nascita di Italia in Comune che vuole proporre un progetto politico diverso. La politica non può essere una roba di bande, dove l’interesse del cittadino viene continuamente posposto per gli interessi del gruppo di potere”. 

Che perimetro ha l'alleanza con +Europa? “La nostra è un’alleanza politica, finalizzata alle elezioni europee. Ci siamo messi insieme perché condividiamo dei valori, parte del programma e abbiamo scoperto che mettendoci insieme abbiamo eccellenti possibilità di eleggere eurodeputati. Non ci siamo messi insieme per fondere in nostri apparati, ma per un’alleanza finalizzata alle europee. È ovvio che sui territori stiamo iniziando a dialogare insieme e non ci precludiamo future alleanze nei territori. Dico chiaramente che se non ci fossero stati prerequisiti morali di metodi di politica e contenuti, non ci saremo messi insieme. Là dove ci sono i presupposti, bisogna anche pensare che le elezioni vanno vinte, sennò non ha senso candidarsi”. 

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