Logistica a Chieti, ecco cosa manca. Parla De Cesare


Il vicepresidente nazionale Ance Giovani : "Urgono parcheggi e mezzi pubblici"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
28/03/2019 alle ore 17:25



Come sta in salute la logistica teatina? Che cosa manca a Chieti dal punto di vista delle infrastrutture e da che cosa sono causate le frequenti voragini che ogni tanto si verificano in città? Impaginato ne ha parlato con il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Chieti Pescara e vicepresidente nazionale dell'Ance Giovani Federico De Cesare

Che cosa manca a Chieti dal punto di vista logistico?

Innanzitutto Chieti ha due anime: la parte alta e la parte dello Scalo. La parte alta è storica, quella dello Scalo è più industriale e si è sviluppata tanto negli ultimi anni per la presenza dell’Università, dell’ospedale, di altri hub. La parte alta ha sicuramente un fortissimo bisogno di un parcheggio. Viviamo in una condizione per cui il centro di Chieti è forse l’unico centro d’Italia, non soltanto dei capoluoghi di provincia ma anche dei centri più piccoli a non avere una vera e propria parte pedonale, ad eccezione del Corso per un solo tratto. Ha una piazza principale che è scandalosamente un parcheggio, e tutto ciò è in questo stato perché in questi anni non è stato creato un parcheggio che potesse realmente liberare il centro dalle macchine.

Quindi, dal punto di vista delle infrastrutture legate al trasporto di persone?

C'è bisogno di un parcheggio, anche di un efficientamento di mezzi pubblici, per ciò che concerne la parte alta. Per quanto riguarda la parte bassa c’è da dire che con la presenza dell’asse attrezzato che costeggia la zona industriale, le cose potrebbero andare un po’ meglio se solo le strade fossero mantenute e messe in condizioni di essere percorse senza troppi problemi. 

Da che cosa sono causate le frequenti voragini che si verificano in città?

Sono causate sicuramente da una morfologia particolare del territorio, da un sottosuolo franoso. Chieti ha sempre vissuto questi fenomeni di erosione. Sappiamo che è arroccata su una collina, si è sempre detto che è una città che sotto è vuota. Le voragini sono dovute anche a scarsi interventi manutentivi per prevenire ed evitare i suddetti fenomeni. 

Come vicepresidente dell’Ance Giovani che cosa si aspetta del Governo?

Mi aspetto che riformi il codice degli appalti come si era impegnato a fare. Il ministro Salvini e il ministro Toninelli sono venuti in autunno a una nostra assemblea dicendo che avrebbero voluto mettere mano al codice degli appalti, rifarlo daccapo ecc. 
A questi proclami non è seguito gran che fino ai primi mesi dell’anno quando effettivamente hanno iniziato un po’ a lavorare ed è uscito il discorso dello “Sbloccacantieri”. Come dicevo prima, in un primo momento sembrava che le nostre istanze, i nostri suggerimenti venissero accolti in toto ed eravamo moderatamente ottimisti ma poi c’è stato una sorta di dietrofront e il passo spedito che ci auguravamo e che si intravedeva non c’è stato…

Quindi?

Ci auguriamo che il Governo ascolti con più attenzione la nostra voce perché chi più di noi può rappresentare le vere problematiche e sofferenze delle imprese? Tra l’altro sappiamo che le imprese di costruzione sono l’anima della nostra economia, il settore merceologico più importante perché coinvolge tanti altri settori perché se lavora il costruttore lavorano anche l’impiantista, il parchettista, l’arredatore, il tappezziere e tanti altri. 

twitter@Impaginato