Che succede al porto di Pescara (tra disagi e mancate occasioni)?


Ancora senza dragaggio: sei barche arenate tra insabbiamento e bassa marea


di Leonardo De Santis
Categoria: ABRUZZO
28/03/2019 alle ore 10:55



È stato soltanto l’ennesimo burrascoso fine settimana, quello appena trascorso da vari skipper che hanno cercato di uscire in barca a vela dal porto turistico di Pescara, ritrovandosi a fare i conti con insabbiamento dei fondali e bassa marea.

Sei le barche rimaste incagliate nel giro di sole 24 ore nel tratto di mare che collega le banchine all’uscita del porto: amara conseguenza del fatto che non è ancora stato effettuato il dragaggio, urgentemente necessario. Sabato scorso gli operatori del Marina erano riusciti, non senza mille difficoltà, a sbloccare le imbarcazioni soccorrendo i diportisti e consentendo loro di prendere il largo.

Domenica, invece, a nulla è valso l’intervento degli operatori del porto turistico: gli skipper, irrimediabilmente bloccati, non hanno potuto far altro che rassegnarsi e rinunciare. Secondo le ultime stime, l’attuale profondità dei fondali sarebbe all’incirca di 1.60 metri a fronte dei 3 metri che il porto dovrebbe garantire ai diportisti, stando al contratto. Per fare un esempio, una vela rimasta ferma per alcune ore era talmente incagliata al fondale da avere la prua sollevata rispetto al pelo dell’acqua.

PROBLEMI

Si tratta di un grave problema che si ripete ogni anno (episodio analogo neanche tre mesi fa, tra il 6 e il 7 gennaio), pregiudicando tante attività come le regate e impedendo di fatto sia di uscire sia di rientrare nel porto, oltre che determinare situazioni di estrema pericolosità. Bisogna tenere a mente che il porto di Pescara possiede un fondale molto sabbioso, perciò risulta evidente come il dragaggio debba essere fatto costantemente, essendo sempre a rischio insabbiamento, condizione che impedisce agibilità e sicurezza.

SOLUZIONI

Tuttavia, dopo lunga attesa e ulteriori sollecitazioni del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, in questi ultimi giorni sono stati affidati i lavori di dragaggio alla ditta Inmare di Termoli da parte dell’Autorità del sistema portuale di Ancona, gestore di tutti i porti abruzzesi. Ora non resta che augurarsi che i lavori possano partire tempestivamente e che le pastoie burocratiche non facciano perdere altro tempo, essendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie e la ditta aggiudicataria. Inoltre, il presidente del porto turistico “Marina di Pescara” Luca Di Tecco, auspicando il dragaggio a maggio, afferma che questa operazione potrebbe consentire il riutilizzo della sabbia estratta (di buona qualità) per il ripascimento della costa erosa dalle mareggiate invernali, particolarmente importante in previsione dell’imminente stagione estiva.

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