L'accelerazione di Antonelli


Verso le amministrative di Pescara: scenari, candidature e veti


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
26/03/2019 alle ore 07:47



Ha dovuto accelerare. Entro sabato scorso i curriculum dei candidati alla poltrona di sindaco di Pescara dovevano essere depositati sul tavolo di Matteo Salvini. 

Per questo motivo Marcello Antonelli, ex capogruppo di Forza Italia in Comune, si è dimesso in un battibaleno dal partito di Berlusconi e ha presentato la domanda al Carroccio. Una strategia concordata con il referente pescarese della Lega Gianfranco Giuliante e poi condivisa con lo stesso Giuseppe Bellachioma. Domenica, dopo un pranzo a tre a Roseto, Antonelli è ufficialmente entrato a far parte del partito di Matteo Salvini. E da domenica il suo curriculum è all’attenzione del ministro dell’Interno insieme a quello di Donatella D’Amico, preside del Liceo classico e di Vincenzo D’Incecco, consigliere regionale.

Tre nomi, ma attualmente le quotazioni maggiori sono proprio quelle di Antonelli,anche se è l’ultimo arrivato. La D’Amico, moglie del Comandante regionale della Guardia di Finanza in Sardegna Gioacchino Angeloni, sarebbe sponsorizzata direttamente dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti mentre D’Incecco non ha molto interesse a lasciare la poltrona di consigliere regionale per fare il sindaco di Pescara, secondo lui la candidatura potrebbe essere interpretata come un tradimento rispetto a quanti lo hanno votato alla Regione, così ha detto ai suoi amici più cari. E anzi, il suo curriculum sarebbe stato aggiunto proprio all’ultimo momento.

Ma c’è un altro intoppo sul fronte Lega: al momento c’è solo la muscolare dichiarazione di Salvini all’Aquila, durante la campagna elettorale per le Regionali, “il sindaco di Pescara spetta alla Lega”, e niente più. Una decisione che dovrà essere ratificata dal tavolo nazionale e non è assolutamente scontato che nella ripartizione tra i 24 Comuni che andranno al voto il prossimo mese di maggio, la scelta tocchi proprio al Carroccio.

In questo spera ancora disperatamente Carlo Masci, che sta tessendo contatti febbrili con gli esponenti romani di Forza Italia per farsi candidare. Prima Donzelli, poi Gasparri, un via vai frenetico con Roma. Tanto qui in Abruzzo, dopo la boutade del sondaggio, tesa soltanto (ormai è chiaro) a far fuori Antonelli, non è rimasto nessuno a rovinargli la piazza: persino l’ex sindaco Luigi Albore Mascia si è reso conto che era stato usato soltanto per giustificare il ricorso al sondaggio quando il candidato degli azzurri voluto da Pagano era solo e soltanto Masci.

Insomma, una partita serrata. Entro oggi si dovrebbe sapere se la Lega avrà Pescara.

“No, Antonelli non è l’ultimo arrivato, è un politico che si è molto speso su Pescara, e con Salvini valuteremo tutti i nomi, sia i candidati interni che quelli del mondo civico. Io so una cosa: voglio vincere Pescara, e quindi voglio un candidato forte”

dice Giuseppe Bellachioma.

Il centrosinistra, dal canto suo, mira a un solo obiettivo: visto che la partita è persa, e che l’aria che tira è a favore del centrodestra, punta soltanto a piazzare in Consiglio comunale alcuni fedelissimi, possibilmente i soliti. Dopo aver offerto a destra e a manca la candidatura a sindaco, soprattutto nel mondo civico, rimediando una serie di no, adesso sta pensando di trovare una candidatura di bandiera che serva soltanto ad assicurare uno strapuntino ai soliti noti. Quindi un volto nuovo o seminuovo per il candidato sindaco, e poi il resto tutto come prima.

ps: Succede così, quando si va a perdere.