Congresso Mondiale delle Famiglie, perché no: parla Cialente


L'ex sindaco dell'Aquila il punto sul discusso convegno che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
27/03/2019 alle ore 12:50



È previsto per venerdì 29 marzo e fino a domenica 31 marzo l’appuntamento con il XIII° Congresso Mondiale delle Famiglie spinto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha visto l’affiorare di numerose polemiche sulla concessione del patrocinio da parte di Palazzo Chigi, poi ritirato. Resta quello del ministero della famiglia con il leghista Fontana. Il Congresso riunirà il movimento globale antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI. 
Prenderanno parte all’incontro il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti
Il Congresso sarà incentrato sui seguenti temi: la bellezza del matrimonio, i diritti dei bambini, ecologia umana integrale, la donna nella storia, crescita e crisi demografica, salute e dignità della donna, tutela giuridica della vita e della famiglia, politiche aziendali per la famiglia e la natalità. Per saperne di più, Impaginato.it ha conversato con il presidente dell’associazione Noi per la famiglia Carola Profeta e con l’ex sindaco de L’Aquila Massimo Cialente


CIALENTE

Congresso sovranista della famiglia: pro e contro? “Tutti contro, nulla pro. È un ritorno indietro di decenni rispetto alla società e soprattutto alle conquiste delle donne. Proprio qualche giorno fa riflettevo su una cosa: oltre alle conquiste che caratterizzano la nostra società, il diritto universalistico alla salute e tutta una serie di libertà, soprattutto le conquiste delle donne vengono date per acquisite e per eterne. Le donne hanno dimenticato quando le nostre nonne sopportavano le botte dei mariti, i mariti andavano nei bordelli e poi rientravano a casa tranquillamente perché era costume. Se una donna abbandonava il marito finiva in galera, la donna era tenuta all’obbedienza al marito. Ora le donne lo danno per scontato, ecco perché votano tranquillamente per queste forze politiche (Lega ecc.). Non passa per la testa che le conquiste vanno mantenute, bisogna difenderle. Quindi non si può essere a favore di questa cosa, perché è una forma oscurantista, un ritorno indietro che non dà differenze rispetto agli aspetti più negativi del fondamentalismo islamico. Trovo che sia un pericolo, quando sento affermazioni quali: "la donna ha senso solo come fattrice se feconda”, mi colpisce che le donne, rispetto a questo, non si ribellino”. 

Il tema dei diritti civili è stato usato male dalla sinistra? “La sinistra ha fatto bene a fare battaglie sui diritti civili perché un Paese si misura da questi aspetti. L’errore che a un certo punto è stato compiuto è che ci si è focalizzati sulla battaglia dello Ius Soli senza considerare che si indeboliva la giustezza della posizione e contemporaneamente c’era un Paese in forte sofferenza che voleva anche altre risposte per cui si è diffusa l’idea che mentre la gente moriva di fame ci si preoccupasse dei diritti civili. Diciamo che l’errore è stato affrontare questo tema e non affrontare quello della povertà, della insopportabile diseguaglianza in crescita nel nostro Paese”. 

Perché oggi c'è un ritorno al grande ombrello dei valori tradizionali? “Perché questa fase storica in tutto il mondo è caratterizzata dal rebound e dal rinculo della globalizzazione. Cina, India, Brasile ecc. si sono affacciati sulla sfera produttiva e commerciale. Questa crisi, anche economica propria del capitalismo che va in crisi e non sopravvive a se stesso, non ha trovato risposte. Tutte le volte che i popoli sono disorientati rispondono chiudendosi a riccio. Questo lo facciamo anche nella vita di tutti i giorni. Il ritorno indietro ai temi conservatori trova spazio e in questo momento trova il pezzo di una serie di populismi che se si va a vedere è sempre alla ricerca di un capro espiatorio:  gli omosessuali, le donne che chiedono un ruolo maggiore, gli extracomunitari che arrivano e addirittura sta tornando l’antisemitismo. Le forze di destra hanno sempre soffiato su un capro espiatorio. È un discorso di psicotecnica…”