"L'Aquila muore mentre il Sindaco conta i giorni delle dimissioni"


L'intervento di Lelio De Santis - Capogruppo Italia dei Valori



Categoria: ABRUZZO
25/03/2019 alle ore 18:11



di Lelio De Santis

 

A dieci giorni dal Decennale del Sisma, il Sindaco dell'Aquila rimane incerto sulle sue dimissioni in attesa dei 10 milioni per il Bilancio, che un Governo amico ancora non concede, e le attività amministrative restano bloccate, nonostante uno straordinario e mitico Vice Sindaco, sbocciato di notte, annuncia di aver risolto in pochi giorni grossi problemi, come lo sblocco di alcuni cantieri e l'affidamento della gestione della Piscina Verdeaqua.

Veramente incredibile, se non fosse tragica la situazione e non ci fosse una buona dose di rassegnazione da parte dei cittadini, siano essi commercianti o artigiani, operai disoccupati o giovani sfiduciati. Le emergenze vere stanno tutte lì ferme ed aspettano che il Sindaco riprenda ufficialmente il suo lavoro meglio di prima, con una squadra di Giunta più attiva ed autorevole, sapendo che non si può scherzare con la disperazione della gente.

Anche noi Gruppi di Minoranza dobbiamo sapere che ogni nostra titubanza o divisione politica rappresenta un alibi per la maggioranza ed una complicità dannosa, se non utilizziamo fino in fondo gli strumenti democratici disponibili.

La ricostruzione pubblica sta al palo, la soluzione del problema Verdeaqua è molto lontana, l'indebitamento del progetto Case cresce a dismisura, la pulizia della città e la manutenzione del verde, dopo qualche operazione preelettorale ad effetto, è ferma, ma la politica cittadina si interroga solo sul Dehors realizzato a Piazza Duomo, dopo che in passato si era interrogata per settimane (su imput dell'attuale Vice Sindaco) sull'idea di mettere delle piante intorno alla stessa piazza!

Certo, idee e progetti importanti, da realizzare a regola d'arte e rispettando le norme, ma penso che dovremmo essere capaci di vedere oltre il nostro naso, di immaginare un futuro realistico e di affrontare i problemi veri di una città che dopo 10 anni rimane ancora riflettere sulle sue ferite e sui suoi drammi sociali.

 

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