Il voto in Basilicata e la Caporetto grillina: l'analisi di Melilla


Il Centrosinistra perde nettamente nel confronto, ma vince rispetto alle ultime politiche del 2018



Categoria: ABRUZZO
25/03/2019 alle ore 15:37



di Gianni Melilla

Il PD aveva due liste civiche dirette e insieme hanno preso il 19%. Le altre liste civiche non erano riferite direttamente al PD e hanno preso complessivamente il 14%. Il Centrosinistra perde una regione che amministrava da 25 anni e dunque è una sconfitta importante. Nella prima Repubblica la stampa e le TV riportavano i risultati elettorali rapportandoli all’ultima elezione (nel nostro caso le politiche 2018) e alla corrispondente elezione (nel nostro caso le ultime regionali della Basilicata) si faceva un doppio riferimento perché la elezioni corrispondenti sono di 5 anni prima (in politica un’altra era geologica) mentre le ultime elezioni davano più l’attualita reale dell’avanzata o della sconfitta.

Il Centrosinistra perde nettamente nel confronto, ma vince rispetto alle ultime politiche del 2018. Per il M5S é l’esatto oppposto. Ma il M5S dovrebbe porsi il problema del perché la Lega va comunque molto avanti rispetto alle politiche mentre il M5S pur stando nel governo giallo verde, come la Lega, vede però più che dimezzati i suoi voti. È evidente la Caporetto grillina, più unica che rara nella storia elettorale italiana.

La Lega vince e alla grande, ma anche perché è in una coalizione che è determinante per vincere. La Lega prende grosso modo la metà dei voti della coalizione di centrodestra con Forza Italia, FDI, e civiche di centro e di destra. E dunque anche Salvini sa bene che senza la coalizione perderebbe ovunque. La forza della Lega è la politica dei due forni: col M5S al governo, ma con le altre forze del centrodestra nelle Regioni e nei Comuni dove il sistema elettorale premia le alleanze. Il M5S perde perché non ha alleati a livello locale ed è stato abbandonato da tanti elettori che lo avevano votato alle politiche ma che ora non condividono le politiche compromissorie del governo nazionale con la Lega.

Il voto delle Europee scioglierà molti nodi politici proprio perché in questo caso non si può prendere la scusa del voto locale. Sarà uno scontro campale e deciderà l’assetto politico dell’Italia e naturalmente la vita del Governo Conte. E varrà naturalmente il riferimento del voto Europeo del 26 maggio al voto politico dell’anno scorso. E i conti a quel punto sono inevitabili.

 

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