domenica 24 novembre 2024
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Eccolo, il decreto della procura della Corte dei Conti inviato alla Regione Abruzzo il 29 giugno scorso sulle indennità non dovute corrisposte ai medici delle guardie mediche. Un caso sul quale ieri sera anche la direzione regionale del Pd ha chiesto spiegazioni.
E’ stata una denuncia a dare il la alla richiesta di informazioni inviata dalla procura contabile.
“Atteso che nella predetta segnalazione si evidenzia un elevato pregiudizio alle pubbliche finanze derivante dalla pregressa e attuale erogazione in favore dei medici di continuità assistenziale da parte delle aziende sanitarie, del compenso aggiuntivo “indennità per i rischi legati alla tipologia dell’incarico”,
la procura chiede quali provvedimenti la Regione intenda assumere. In pratica dal 2006, le guardie mediche hanno ottenuto un’indennità non dovuta: ai 20 euro dell’accordo collettivo nazionale sono stati aggiunti 4 euro dell’accordo integrativo regionale. Secondo la procura i 20 euro poi rivalutati in 22 sono onnicomprensivi e quindi non potevano essere aumentati.
Alla fine, undici anni di indennità sborsate illegittimamente. La Regione, per mettersi al riparo da sanzioni anche gravi, dal primo agosto ha sospeso questa indennità, scatenando le proteste delle guardie mediche. Ma nello stesso tempo si sta attivando per recuperare tutto ciò che ha sborsato in questi anni.
Silvio Paolucci
La delibera regionale incriminata, che dispone l’aumento indebito, è del 9 agosto del 2006, in contrasto con l’accordo collettivo nazionale dei medici di medicina generale e anche della legge del 2005 che ha fissato, a partire dal primo gennaio del 2004, un “onorario onnicomprensivo orario inglobante tutte le voci di costo aggiuntivo”.
ps: Insomma, la Regione non poteva proprio far finta di niente. Anche perchè la procura ha assegnato 30 giorni di tempo per giustificare le indennità indebite.
