Un caso che potrebbe mutare la storia dei risparmiatori, non solo in Italia. Salvataggio di Banca Tercas, il Tribunale europeo di primo grado ha annullato la decisione della Commissione Ue del 2015. Che significa per correntisti, sistema-bancario e futuro delle regole Ue?
Il caso verte l’intervento del Fondo ditutela dei depositi (Fitd, quello per intenderci che rimborsa i depositi inferiori a 100mila euro in caso di fallimento) per il salvataggio di banca Tercas nel 2014, banca che era in amministrazione straordinaria dal 2012. Dal Fitd ecco alla banca abruzzese un assegno da 265 milioni per coprire le perdite e consentire in questo modo l’acquisizione da parte della Popolare di Bari.
Una mossa che venne pesata da Bruxelles alla stregua di aiuti di Stato, dal momento che l’operazione fu guidata dal governo con denaro pubblico. Di diverso avviso è stato il tribunale Ue secondo cui la Commissione non ha dimostrato il ruolo dello Stato e l’intervento viene annoverato all'interno di quelle situazioni di crisi, messo in atto solo per evitare costi maggiori dettati dalla liquidazione della banca.
In sostanza quella decisione della Ue che oggi il tribunale ritiene illegittima, portò l'allora ministro dell'economia Pier Carlo Padoan a cambiare strategia per salvare quattro banche, investendo una cifra che dovrebbe aggirarsi sui 4,8 miliardi di euro al fine di capitalizzare le quattro good e bad bank nate con la risoluzione (senza contare i 750 milioni di obbligazioni azzerate).
Lecito chiedersi, oggi: come verrà giudicato questo precedente in casi simili e soprattutto nel futuro delle euroregole?
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