Surroghe a gogo, c'è chi dice no


E' scontro sull'ultima pensata del centrodestra in Consiglio regionale, ieri all'Aquila


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
20/03/2019 alle ore 08:34



Proprio no. Di surroga del sottosegretario l’opposizione non vuole proprio sentire parlare. E’ scontro sull’ultima pensata del centrodestra in Consiglio regionale, ieri all’Aquila. Era stata lanciata lì il giorno dell’insediamento della giunta dal presidente Marco Marsilio: l’ipotesi di recuperare un altro consigliere con la surroga di Umberto D’Annuntiis piaceva a tutto il centrodestra, aveva detto il governatore, basta una modifica dello Statuto. Ma ieri l’opposizione si è detta pronta a fare ostruzionismo, anche alla luce del fatto che quando la proposta, anni fa, fu lanciata dal centrosinistra, la risposta del centrodestra fu un secco no. 

Se non si troverà un accordo quindi o ci sarà una forzatura del centrodestra oppure il progetto andrà a monte e Gabriele Astolfi, sindaco di Atri, rischia di restare in panchina per sempre.

Insomma, il fair play della scorsa seduta si è andato a fare benedire e ieri sono stati accesi i primi fuochi tra maggioranza e opposizione. Intanto, sono stati ufficializzati i nomi dei supplenti che entreranno in Consiglio al posto degli assessori: Antonietta La Porta, Fabrizio Montepara, Luca De Renzis della Lega; Mario Quaglieridi Fratelli d’Italia, Daniele D’Amario di Forza Italia.

Acceso anche il dibattito sul programma di governo illustrato dal presidente Marco Marsilio nella scorsa seduta. Duro l’intervento del capo dell’opposizione di centrosinistra Giovanni Legnini che ha parlato di latitanza del governo regionale dai grandi temi dell’Abruzzo.

Come si può non dire nulla o poco sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o ad esempio sul sito di Bussi dove c’è stato un grande dibattito in campagna elettorale? Dico questo perché ritengo che per valorizzare il lavoro del Consiglio regionale è necessario che si entri con trasparenza nel merito delle questioni”.

Insomma, secondo l’ex vice presidente del Csm, l’avvio di legislatura

“è un’occasione mancata per l’individuazione delle priorità regionali”.

 

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