Marsilio, un caso Conte in formato abruzzese


Sul sito della Link Campus il suo nome non c'è: né tra gli ordinari né tra gli associati né tantomeno tra i prof a contratto o tra i ricercatori


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
15/03/2019 alle ore 09:57



“E’ professore a contratto di Estetica, Museologia e Marketing applicato ai Beni culturali all’Università Link Campus”, scrive il neo presidente Marco Marsilio sul curriculum pubblicato sul sito della Regione Abruzzo. 

Bastano pochi istanti per verificare che non è vero: o almeno, sul sito della Link Campus il suo nome non c’è: né tra gli ordinari né tra gli associati né tantomeno tra i prof a contratto o tra i ricercatori. Il caso viene sollevato da “Commaruccia e Criticò”, gli autori della rubrica Whatsapperò in una chat pubblicata su Maperò ieri mattina, e scatena un apriti cielo (leggete qui: http://www.lillimandara.it/prof-si-prof-no-mapero/).

Un caso Conte in formato abruzzese: ve la ricordate la polemica sul curriculum del premier giallo-verde che diceva di aver soggiornato ogni estate alla New York university ma il suo nome non risultava da nessuna parte? Insomma, una cosa così.

E allora bisogna andare a fondo. Alla Link university, fondata dall’ex ministro dc Vincenzo Scotti e ora diventata il think-tank del Movimento 5 stelle, la ministra Elisabetta Trenta è la vice direttrice del master in Intelligence e sicurezza e tra i docenti a contratto c’è persino Massimo D’Alema, ma di Marsilio nessuna traccia. Andando più a fondo però si scopre che è stato docente a un master e ha fatto parte del Comitato scientifico del master come componente della Commissione cultura della Camera dei deputati.

E sempre approfondendo, si scopre ancora che il suo impegno come docente a un master è durato dall’anno accademico 2013-2014 fino al 2017 e si è quindi concluso due anni fa.

Eppure, il governatore usa il tempo presente, “è professore”; e non il passato prossimo, dando a intendere che sia ancora in carica. E lo usa solo per la docenza, mentre quando descrive le passate esperienze lavorative, usa correttamente il passato prossimo.

Un bluff, neppure troppo piccolo, visto che i contenuti del curriculum sono facilmente verificabili e da un politico ci si aspetta sempre correttezza e lealtà.

La colpa è del suo addetto stampa, fa sapere ieri pomeriggio Marsilio, è stato lui a usare il tempo presente. Ma così non è: il curriculum è in rete e condiviso anche da Wikipedia da mesi e in varie interviste la notizia della docenza viene riportata tra virgolette.

Sono stato docente a contratto dal 2013-2014 fino al 2017 e poi ho interrotto quando ho iniziato la campagna elettorale per il Senato”,

spiega adesso Marsilio. Il suo lavoro reale, aggiunge, è quello riportato sul sito del Senato, cioè “impiegato”.

E in tarda serata fa persino recapitare a Maperò una lettera dalla Link University indirizzata direttamente a lui, che conferma e attesta quanto riportato dal nostro sito e testimoniato dalla documentazione contrattuale, e non solo, della nostra Università. In particolare, certifichiamo che lei ha tenuto, sin dal 2013, per diversi anni e anche di recente, numerose docenze nell’ambito del master in gestione dei Beni culturali di questa università. Che ha fatto altresì e fa tuttora parte del comitato scientifico dello stesso master. Per noi, il suo impegno accademico resta un importante contributo alla crescita del nostro Ateneo e degli studenti che hanno seguito e seguono i nostri corsi. Spiace molto che chi potrebbe documentarsi direttamente sul sito ricorra informazioni indirette, parziali e lacunose”.

Firmato dal presidente Vincenzo Scotti e dal rettore Claudio Roveda.

Il punto è proprio questo: sul sito della Link University Marsilio non figura tra i docenti a contratto, non figura più. Il problema quindi è nell’uso di un verbo: una cosa è scrivere che si è docenti, un altro che lo si è stati, e per di più in un master. No, non è la stessa cosa e bene hanno fatto Commaruccia e Criticò a scatenare questa polemica.

Non è un buon inizio, per il governatore, che parla con troppa disinvoltura, facendo forse affidamento sulla distrazione degli abruzzesi: come quando martedì scorso nel discorso di insediamento, ha riferito che la mattina aveva presentato le sue dimissioni da Senatore.

Ma il 16 dicembre scorso aveva dichiarato all’Ansa la stessa cosa, ben tre mesi fa:

Le mie dimissioni da senatore saranno sul tavolo del Presidente Casellati da domani e con qualche mese di anticipo rispetto alle elezioni regionali. Lo faccio perché la scelta di stare qui in Abruzzo, da abruzzese e tra gli abruzzesi, l’ho compiuta in maniera seria e radicale. Noi siamo uomini leali, di onore, di impegno di parola e su questa parola costruiremo il nuovo Abruzzo. Lo costruiremo tutti insieme e sarà un Abruzzo migliore.

ps: speriamo che la parola sulla quale costruirà il nuovo Abruzzo non sia esattamente questa qui.

 

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