Spesa farmaceutica, Abruzzo maglia nera


A fronte di 306.890.016, che è la somma a disposizione, sfora quasi del 19 per cento


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
08/03/2019 alle ore 07:45



La Regione Abruzzo è nella top ten delle regioni che registrano un maggior incremento per la spesa farmaceutica. Al terzo posto, subito dopo la Sardegna e la Puglia: nel periodo gennaio-ottobre 2018 ha registrato un aumento del 18,71 per cento, ha speso cioè 386.617.374 euro (spesa convenzionata 179.013.492, per acquisti diretti 207.603.882), con uno scostamento in termini assoluti di 79.727.358 euro. In pratica, a fronte di 306.890.016, che è la somma a disposizione dell’Abruzzo, pari al 14,85 per cento del fondo sanitario nazionale (calcolato su dieci dodicesimi), l’Abruzzo sfora quasi del 19 per cento. 

Una piaga non solo abruzzese: a livello nazionale la spesa complessiva del periodo gennaio-settembre 2018 si è attestata sui 15.293,3 mln di euro, evidenziando uno scostamento assoluto rispetto alle risorse complessive del 14,85% (13.944,4 mln di euro) pari a +1.348,9 mln di euro corrispondente ad un’incidenza percentuale sul FSN del 16,29%. È quanto si legge nell’ultimo monitoraggio dell’Aifa (gennaio- ottobre 2018) appena pubblicato che segna un peggioramento rispetto al report gennaio-settembre confermando il dato che vede solo 4 regioni su 21 a rispettare i tetti di spesa.

Secondo il Quotidiano sanità, la spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del SSN nel periodo gennaio-ottobre 2018 calcolata al netto degli sconti della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata a 6.509,7 mln di euro, evidenziando un decremento, rispetto all’anno precedente, pari a -334,3 mln di € (-4,9%).

I consumi, espressi in numero di ricette (481,3 milioni di ricette), mostrano un lieve decremento pari a -0,5% rispetto al 2017, mentre l’incidenza del ticket aumenta del 4,4% (+56,3milioni di euro). Si conferma nello specifico il calo dei ticket fissi e la crescita di spesa per la differenza di prezzo che pagano i cittadini per l’acquisto di farmaci branded. Parallelamente si osserva un incremento del +2,3% (+415,7 milioni di dosi giornaliere) delle dosi giornaliere dispensate. Ma per gli acquisti diretti, la vecchia ospedaliera, lo sforamento è mostre: quasi due miliardi.

Le regioni che rispettano i tetti sono le solite: Veneto, Trento, Bolzano e Valle d’Aosta. Puglia, Abruzzo e Sardegna sempre le maglie nere.

 

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