Trasferimento Sor Sulmona, perché il Movimento Italica non ci sta


"Scippo ai danni delle aree interne l'intenzione di Trenitalia di trasferire Sala operativa regionale di Sulmona"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
04/03/2019 alle ore 16:36




“È un altro scippo ai danni delle aree interne la ferma intenzione di Trenitalia (divisione trasporto regionale) di trasferire la Sala operativa regionale di Sulmona”. Così il coordinatore del Movimento Italica Alberto Di Giandomenico, sull’ipotesi di trasloco della Sala operativa regionale (Sor) a Pescara che starebbe passando ‘senza che qualcuno dei rappresentanti del territorio Peligno muova un dito per evitare questa ennesima spoliazione’. 

“Privare la stazione di Sulmona della Sor magari gioverà per un po' a Pescara, ma il capoluogo adriatico ne soffrirà quando a guardarle le spalle non ci sarà più la stazione di Sulmona. Come secondo scalo d'Abruzzo per passeggeri, Sulmona è inserita a pieno titolo nel Corridoio 5, affievolirla ancora è come strapparsi il cuore in cambio di un bypass per l'azienda. Abbiamo diritto ad una opportunità eppure la Costa sta rastrellando tutte le risorse disponibili, quelle che andrebbero distribuite equamente. Il trasferimento produrrebbe un valore aggiunto che l'azienda richiama puntualmente ogni volta che vuole giustificare l'operazione. Quale, mi domando, se la Sala operativa ha una performance a dir poco eccellente a Sulmona, 24 ore su 24. Quale, se a pesare sul prezzo di un capriccio, il trasferimento della Sala operativa regionale a Pescara, sono logistica, implementazione, formazione e gestione del passaggio. L'operazione non è in linea e per l'accentramento forzato verso la costa adriatica poi non esisterebbero progetti espliciti del gruppo Fs, né di Trenitalia, né di Rfi in cui sia comprovata la convenienza e l'urgenza dello spostamento della struttura tale da giustificare un carico economico tanto impegnativo. Parliamo di uno snodo che coordina, anche in tempo reale, tutte le realtà che prendono parte al servizio di trasporto e che a Sulmona non solo ha raggiunto i livelli di produttività e di efficienza previsti, ma li ha di gran lunga superati. Alcuni hanno tentato di legare il trasferimento da Sulmona a Pescara della Sor all'accorpamento, nel capoluogo Peligno, del Polo manutentivo chiuso a Pescara. Se vogliamo parlare di scambio, dovremmo ricordare allora che Sulmona ha già pagato perdendo gli impianti equipaggi personale di condotta finiti nello scalo ferroviario pescarese. Le attività Sor sono d'importanza strategia e non ammettono accorpamenti con le altre unità produttive della Direzione regionale di Trenitalia, sottolinea un tecnico esperto in materia. Soprattutto, nell'eventualità che una qualsiasi calamità colpisse il capoluogo Adriatico chi gestirebbe l'emergenza? Nemmeno è auspicabile che il trasferimento sia "mitigato" perché ne risentirebbe la Sor in termini di produttività ed efficienza, l'intero apparato operativo di Trenitalia, la sicurezza del servizio e il bilancio aziendale. La comunità Peligna è sotto il flagello della crisi e privarla ora anche della Sor, ossia di 16 posti di lavoro, è come timbrare un biglietto per l'inferno”. 

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