Università D'Annunzio Chieti e Pescara, Impaginato.it a colloquio con Sergio Caputi


Il Magnifico rettore: "Ecco i miei progetti per rilanciare l'ateneo: più servizi per gli studenti e discipline collegate al mondo del lavoro"


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
28/07/2017 alle ore 19:09



Spira un vento nuovo all’università Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara e si scorge una luce in fondo al tunnel dopo anni di gestione che ha gettato qualche ombra sulla credibilità dell’ateneo. Almeno è quello che si augura il nuovo rettore Sergio Caputi, eletto da poco più di due mesi, dopo che il suo predecessore, Carmine Di Ilio è stato coinvolto insieme al direttore generale Filippo Del Vecchio in una inchiesta per abuso d'ufficio della Procura della Repubblica di Chieti.

E’ un uomo dalle idee chiare e innovative, pragmatico e ambizioso Caputi, che rivela a Impaginato.it i suoi progetti per “cancellare il passato con un colpo di spugna” e promuovere l’ateneo in tutta Italia attraverso una società di marketing e comunicazione.

“Abbiamo tra i 25 e i 26 mila iscritti, fino a qualche anno fa ne avevamo circa 30 mila – riferisce Caputi. Tuttavia il calo delle iscrizioni non è un danno alla sola università, bensì al territorio locale, visto che il 40 per cento degli studenti arriva da fuori regione. Circa 12 mila studenti – spiega il rettore- prendono una casa in affitto, usufruiscono dei servizi della città per oltre 300 giorni all’anno, si fanno raggiungere da amici e parenti che riempiono bed and breakfast e strutture simili. Gli studenti non devono essere trattati come ostaggi, ma sono una risorsa preziosa per la città e l’amministrazione comunale deve sfruttare meglio le opportunità collegate al mondo universitario”.

Per il rettore sono due le criticità da risolvere per incentivare i giovani a frequentare l’ateneo di Chieti e Pescara: “occorre rendere più agevole i collegamenti tra le diverse facoltà dell’univesrità e rendere più attrattiva la città di Chieti rispetto a quella di Pescara, che è già molto attrattiva in quanto località marina”.

I corsi di laurea di medicina e odontoiatria – continua il rettore- sono pieni e molto ambiti, perché a numero chiuso, ma io vorrei implementare nuovi corsi e iniziare a tararli in funzione del mondo del lavoro. Vorrei creare qualcosa di innovativo: attivare il Dams e creare un corso di enogastronomia, perché ritengo che il settore agroalimentare sia in forte espansione.

Tra le novità, Caputi sta attivando 2 desk, una all’università di Chieti e uno a Pescara, ai quali gli studenti possono rivolgersi per fornire soluzioni a tutti problemi che un giovane fuori sede deve affrontare.

“Sto lavorando per fornire una serie di servizi agli studenti in modo che chi decide di iscriversi all’università D’Annunzio sappia immediatamente orientarsi in tutti i suoi bisogni, dal medico all’avvocato. Inoltre- continua- per migliorare la qualità della vita delle matricole - stiamo attivando un servizio di bike sharing all’ingresso delle due sedi accademiche.

Proposte molto allettanti a quanto pare per invogliare nuovi iscritti. Ma per ricompattare i vertici dell’ateneo e anche il personale amministrativo? “ Sono già ricompattati- risponde risoluto Caputi-. Da quando sono entrato ho lavorato affinché si riportasse armonia in questi uffici. Due giorni fa infatti il Consiglio di amministrazione dell’università ha deciso all’unanimità di rescindere il contratto con l’ex dirigente Del Vecchio e lunedì passeremo alla nuova nomina. Sono stati cinque anni conflittuali e adesso bisogna rimediare col buon senso e restituendo la fiducia al personale, soprattutto quello amministrativo, snellendo la burocrazia e non facendo lavorare i dipendi con la pistola puntata alle tempie”.

Insomma, l’università definita ‘la più conflittuale d’Italia’ sembra aver trovato un po’ di serenità. Probabilmente in un contesto caratterizzato persino da un giallo e cioè il ritrovamento, qualche giorno fa, di un armadio occultato dietro una parete di legno verniciata per il quale il rettore ha sollecitato l’intervento degli inquirenti: “Ho chiesto che venissero rimossi i sigilli. Non ho ancora avuto il tempo di verificare puntualmente il contenuto dell’armadio che era stato sigillato addirittura dalla Guardia di Finanza”, dice Caputi che sembra pronto a tutto e a cui non fa difetto una calma olimpica.

“Quando il mio mandato sarà terminato – conclude il Magnifico- spero che si dirà che la D’Annunzio è l’università più pragmatica e costruttiva d’Italia”.