Quando si dice che gli avvocati costano caro. Ne sa qualcosa il sindaco di Vasto, Francesco Menna. Alle prese con uno stuolo di legali eletti in consiglio comunale. Un fatto di per sé normale, ma che si sta rivelando un boomerang per le casse amministrate dal primo cittadino. E quindi ieri si è trovato a doversi giustificare per le spese sostenute per la parcella che ha dovuto pagare, sempre ad un avvocato, ma esterno all’amministrazione affinchè mettesse nero su bianco un parere sulla situazione di incompatibilità sollevata nei confronti del consigliere di minoranza, Alessandra Cappa, Manco a dirlo, avvocato pure lei. Che il 21 ottobre 2016 però ha ricevuto dalla società Pulchra (partecipata e controllata dal Comune di Vasto) un incarico professionale.
“A più riprese – ha detto il sindaco di Vasto Francesco Menna nel corso della conferenza stampa a cui hanno preso parte anche gli assessori Anna Bosco, Paola Cianci, il consigliere Marco Marchesani e l’avvocato Alfonso Mercogliano dirigente del Comune- le opposizioni hanno sollevato il problema di legittimità del consiglio comunale. Con una lettera del 10 luglio 2017 il M5S chiedeva di assumere tutte le iniziative e tutti i provvedimenti necessari per porre fine alla situazione di incompatibilità della Consigliera di minoranza Cappa e per segnalare all’Anac la questione. Già dalla prima decade di luglio –ha aggiunto il sindaco Menna- ho parlato con l’ufficio legale il quale al suo interno ha una situazione di incompatibilità nell’emettere parere sugli incarichi per l’avvocatessa Cappa, perché la stessa difende in altro procedimento il dirigente dell’avvocatura comunale. Per una serenità dell’assise civica ho chiesto che la questione fosse risolta attraverso un esperto, un professore universitario, che elaborasse un principio giuridico perché in consiglio oltre all’avvocato Cappa ci sono gli avvocati Anna Bosco, Paola Cianci, Carlo Della Penna e Francesco Prospero”.
Insomma altrettanti potenziali conflitti di interessi. Fatto sta che la parcella è andata di traverso al primo cittadino di Vasto. Il comune infatti non solo ha dovuto pagare l’avvocato esterno, ma pure altri tremila euro per tenere un consiglio straordinario, ottenuto dalla minoranza dopo un pressing durato giorni. Seduta straordinaria che ci si poteva pure risparmiare dato che il 31 luglio era già in programma una seduta ordinaria dell’assise civica.
“Il parere a cui mi hanno costretto –ha aggiunto Francesco Menna- è costato 2500 euro. Tutta questa storia è costata alla collettività 5500 euro (consiglio straordinario e parere esterno). E per degli atti che hanno posto in essere le minoranze e non l’amministrazione comunale”.
“Ci preme sottolineare come il nostro primo cittadino –hanno replicato i rappresentanti del M5S- sia l’uomo delle contraddizioni: rappresenta una maggioranza in affanno, manifestamente spaccata, probabilmente a causa di incomprensibili giochi di potere che si consumano al suo interno. Un sindaco che ha ritenuto necessario indire una conferenza stampa per allontanare il sospetto che, la decisione di chiedere un parere ‘pro veritate’ ad un esterno sulla questione di incompatibilità del consigliere Alessandra Cappa, non fosse sua, ma del dirigente dell’Avvocatura comunale, ossia l’avvocato Mercogliano. È bene chiarire che il Movimento 5 Stelle, unitamente alle altre minoranze, ha chiesto due consigli comunali: uno sulla Pulchra, l’altro sul rinvio a giudizio di alcuni assessori e consiglieri comunali. Per economicità i proponenti hanno deciso di concentrare in un unico consiglio che è terminato quasi alle 3 di notte i due argomenti. In merito alle preoccupazioni del Sindaco su eventuali altre incompatibilità del consigliere Prospero e dell’assessore Della Penna, vista l’abbondanza di avvocati presenti in Consiglio comunale, proponiamo una verifica delle compatibilità di tutti gli avvocati presenti in Consiglio ed in Giunta, sindaco compreso.”
All’attacco anche gli Consiglieri dell’opposizione (D’Alessandro, D’Elisa, Giangiacomo, Laudazi e Suriani) che hanno chiesto sulla questione la convocazione della Commissione di Vigilanza per il prossimo 3 agosto. “L’inutile e tardiva assunzione di responsabilità, di cui si è fatto carico il Sindaco, il quale, per bocca di Mercogliano –spiegano i cinque consiglieri- ha voluto l’incarico di un legale esterno, ne ha scelto il nome, ha persino scaricato i costi sulla minoranza, non ci convince affatto, poiché ha un solo obiettivo: sollevare il Dirigente in conflitto d’interesse, da lui stesso ammesso: è assistito dall’Avvocato-consigliere Cappa in alcuni procedimenti.”