Dalfy lancia di Marco alla segreteria Pd


Primarie e ruoli nei territori: dove vanno i dem abruzzesi?


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
01/03/2019 alle ore 10:21



Sì, a dispetto di tutto sono importantissime le primarie del Partito democratico in salsa abruzzese. Importanti per capire se il Pd in questa regione ce la farà a cambiare passo, a rinnovarsi, a prendere un’altra strada o se resterà in mano ai soliti noti e quindi destinato a ridursi allo zerovirgola. Se ce la farà insomma a scrollarsi di dosso rancori, vendette, colpi bassi, rappresaglie, dimostrazioni tra chi è più forte e chi comanda oppure no.

Non è un mistero che l’ex governatore Luciano D’Alfonso che fino a poco prima delle elezioni ha fatto il bello e il cattivo tempo riducendo il Pd a un’appendice della Regione, abbia schierato nelle liste delle primarie divisi tra Giachetti e Martina i suoi fedelissimi, molti dei quali solo fedelissimi e per niente esperti di partito. Quindi alla fine il voto ci dirà se il Pd riuscirà ad affrancarsi da lui oppure no.

Ma c’è un altro indicatore che fa temere il peggio: dopo le primarie, a distanza di un mese o forse due, si celebrerà il congresso per l’elezione della segreteria regionale (Renzo Di Sabatino è al momento solo un segretario facente funzioni che ha preso il posto del dimissionario Marco Rapino), alla quale Luciano D’Alfonso intende candidare l’ex presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco per risarcirlo della mancata candidatura alla Regione e anche, che non guasta dal suo punto di vista, per lanciare un messaggio a Giovanni Legnini, che non lo aveva voluto nella sua squadra a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta di Rigopiano.

La candidatura di Di Marco avrebbe il sostegno anche di una parte del Pd teramano, per effetto di un patto stretto ai tempi delle Regionali: Luciano D’Alfonso sarebbe andato lì una settimana di fila a sostenere l’ex capogruppo Pd Sandro Mariani, e in cambio lui si sarebbe impegnato a sostenere Di Marco alla segreteria regionale del Pd. Contro lo stesso Renzo Di Sabatino, che dovrebbe anche lui candidarsi.

Insomma, poltrone a tutti i costi. Come risarcimento e come compensazione. D’altronde il nome di Di Marco è uscito anche come consigliere comunale a Pescara, candidatura proposta sempre da Dalfy e rispetto alla quale però i consiglieri in carica hanno fatto barricate, della serie che c’azzecca uno di Abbateggio col Comune di Pescara?

ps: c’azzecca, c’azzecca, secondo D’Alfonso. Perdi una poltrona, ne vinci due.

 

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