Ortona, per Canosa un posto da assessore


E' davvero una strana storia, quella delle elezioni di due anni fa


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
01/03/2019 alle ore 10:18



D’altronde era stata proprio lei a mettere le mani avanti, nel post di addio al Pd pubblicato martedì scorso: una frase importante, come tutte quelle che si confinano dentro un “ps”:

“Ai soliti della politica da bar ribadisco che non è un segreto la mia stima per Castiglione così come la sua stima per me. L’ho votato al ballottaggio, lo sanno tutti, e lo rifarei”.

Non solo lo rifarebbe Cristiana Canosa, ma secondo i boatos di Ortona e secondo il sindaco Antonio Luciani (che le ha mandato un sonoro vaffa camuffato da lezioncina di moralità: e insomma non si abbandona la barca in difficoltà, e insomma sei stata più candidata tu in due anni di qualsiasi altro esponente democrat, insomma sei un’ingrata), lei sarebbe pronta ad entrare in giunta a Ortona. Questione di ore, forse già oggi.

“Allora, forse, magari tra qualche giorno la ritroveremo nella giunta della sua città, chissà. In quell’amministrazione contro la quale ha lottato in campagna elettorale. Buon viaggio, Cristiana”,

ha scritto su Facebook il sindaco di Francavilla.

E’ davvero una strana storia, quella delle elezioni di due anni fa a Ortona. Cristiana Canosa si era detta pronta a correre alle primarie contro l’ammiraglio Rinaldo Verì, poi scelto dal Pd come candidato sindaco, e solo allora e a malincuore fece un passo indietro.

Alla fine per il centrosinistra corsero in tre, Verì, Gianluca Coletti figlio di Tommaso e Giorgio Marchegiano. Insomma, il centrosinistra a pezzi alla fine perse e al Comune si insediò Leo Castiglione, un civico ex assessore di centrodestra, quello che la Canosa appoggiò al ballottaggio, schierandosi contro Marchegiano.

Insomma non proprio un atteggiamento corretto ma nonostante tutto nel 2018 chiese e ottenne la candidatura al Senato e si piazzò subito dopo Luciano D’Alfonso. Non basta però. Voleva anche quella alla Regione.

E qui entrano in campo i boatos. Si dice che lo stesso Castiglione abbia sostenuto la sua candidatura nel Pd, addirittura accompagnando la Canosa da Legnini promettendo in cambio l’appoggio di tutta l’amministrazione ortonese. Senza effetto: lei restò fuori.

Ma si dice, con più insistenza, che addirittura oggi potrebbe essere ufficializzato il suo ingresso in giunta. Per l’ esuberante Cristiana una specie di ringraziamento per i voti portati al ballottaggio. Dal Pd al centrodestra è insomma un battibaleno. Cosa non si fa per amore della politica (ops, della poltrona). Fortunata, fortunatissima Cristiana Canosa.

Manco a farlo apposta, il suo (ancora ipotetico) ingresso in giunta arriva quando la maggioranza si aumenta lo stipendio. Qualche giorno fa Castiglione ha infatti deciso di portare a 211 mila euro il capitolo di bilancio 2019 sugli “organi istituzionali”, come riporta Il Fatto quotidiano, rispetto agli attuali 139 mila. Operazione messa a punto in gran segreto, inserendo il provvedimento tra le pieghe del Documento unico di programmazione.

“L’aumento – ha spiegato poi il sindaco – è in realtà il ripristino della situazione delle indennità prima del luglio 2015, quando dopo una prima riduzione del 10 per cento nel 2013 rispetto alla tabella ministeriale, i consiglieri si erano ulteriormente ridotti i compensi per una faida interna all’amministrazione D’Ottavio”.

Insomma, la vicenda ha destato così tanto scandalo a Ortona che un noto grafico, esperto di comunicazione, Sandro Menga, ha dedicato alla giunta alla Canosa e aCastiglione un post emblematico. Questo qui sotto.

Tutto pronto, quindi per l’entrata trionfale della Canosa.

ps: quella del “lavoro rende liberi”, quella per intenderci che ai tempi in cui faceva l’addetta stampa dell’ex presidente della Provincia di Chieti Tommaso Colettiscrisse appunto, per pubblicizzare un depliant promozionale dei Centri per l’impiego, che “Il lavoro rende liberi”, utilizzando la frase (Arbeit macht frei) che campeggia con agghiacciante ironia in cima ai cancelli di Auschwitz.

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