Sisma, perché i sindaci del cratere criticano il governo del cambiamento


Stufi di promesse a vuoto, i primi cittadini si ribellano


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
28/02/2019 alle ore 17:59



Stufi di promesse a vuoto. È questo l’umore generale dei sindaci del cratere e dei propri cittadini, che da anni non vedono altro che l’alternarsi di poltrone (dal governo Renzi a quello Gentiloni all’attuale con Conte). Nei 9 mesi di governo, è stato eletto l’ennesimo commissario straordinario, Piero Farabollini. E poi? Più nulla. Certo, si potrebbe obiettare che chi stava al governo prima abbia fatto lo stesso, ma non sarebbe ora di cambiare? 

QUALE RICOSTRUZIONE?

I sindaci dei 138 comuni del cratere, dunque, si stanno ribellando e avanzano le loro ragioni. Tra le prime, non sanno più davvero cosa dire alla propria gente poiché dopo anni di rassicurazioni e promesse non mantenute, la ricostruzione è di fatto paralizzata. Oltretutto, gran parte delle macerie è ancora lì, a ricordare ciò che resta di luoghi meravigliosi che il sisma ha portato via da un giorno all’altro. Macerie che devono essere portate via per consentire la ricostruzione di nuovi paesi, borghi e quant’altro. 

In Umbria si attende da oltre 2 mesi la firma del nulla osta per la raccolta delle macerie e ancora nulla, nonostante sia stata individuata una ditta municipalizzata pronta a occuparsene. Il ministero dell’Economia tiene bloccata la procedura del sisma bonus, forse per paura di perdere gettito e non riuscire a calcolare quanto riacquistarne una volta che la ricostruzione sia stata avviata?

Fatto sta che la situazione è statica, non si muove una foglia. Eppure, se la ricostruzione partisse, non sarebbe d’aiuto all’economia del nostro Paese? Nel frattempo i terremotati trascorrono il terzo inverno consecutivo nelle casette, aiutati da contribuzioni private e donazioni. 

ABRUZZO

La ricostruzione post sisma 2016 è un problema anche in Abruzzo. A due anni dal violento terremoto che ha colpito anche la nostra regione, la ricostruzione è altrettanto lenta.  
Vi sono, infatti, migliaia di persone fuori casa, è necessario rimettere gli uffici in condizione di rispondere alle esigenze dei cittadini per farli rientrare nelle proprie abitazioni e negli edifici che necessitano di restaurazione. 
Si tratta di una situazione che ha potuto constatare anche il neo presidente della Regione Marco Marsilio in visita proprio agli uffici Usra post sisma 2016, il quale ha sottolineato l’importanza della ricostruzione come priorità del suo nuovo mandato. 
A L’Aquila la ricostruzione post sisma del 2009 ( in cui Persero la vita oltre 300 persone) procede ed è stato nominato un nuovo dirigente Usra, il siciliano Salvo Provenzano. Gli uffici erano rimasti a lungo senza guida con pratiche ferme da diversi mesi, ma ora potranno riprendere il loro corso.  

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