Giunta d'Abruzzo al buio: quante liti alla faccia di cittadini e imprese...


Anziché far nascere rapidamente un governo che si occupi delle mille emergenze, si cerca di strappare più poltrone


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
27/02/2019 alle ore 08:45



Non è un bello spettacolo quello che sta andando in scena nei pressi del palazzo della Regione Abruzzo. Le urne sono chiuse da un pezzo, si sa chi ha vinto e chi no. Ma si litiga sulle poltrone e si ritarda la composizione di quel governo regionale che ha davvero mille emergenze da risolvere, come lo stesso neo governatore Marco Marsilio ha ricordato quando ha messo l'accento sulla priorità della ricostruzione post sisma.

Proviamo per un attimo ad andare con la mente tra quei cittadini che hanno perso una casa o un loro caro, che osservano i containers, le mini-case, o tra quelle imprese che boccheggiano perché manca una regia regionale vera che faccia da connettore per istanze ed esigenze.

Tutte braccia che osservano con sdegno lo spettacolo che la politica sta offrendo. “Litigano per una poltrona e noi restiamo qui a crepare”, si diceva giorni fa in un capannello all'angolo di una strada di Pescara.

E non è sufficiente sventolare la bandiera del cambiamento se poi si mette al secondo posto quel territorio che si è espresso nelle urne. Ecco, è questa la china che va modificata (tanto a destra, quanto a sinistra che nel limbo dell'etere prestato alla politica), è questa cornice sbiadita e monca che va sostituita con un'altra, più bella, lineare e intellettualmente onesta.

L'alternativa è incrementare il popolo del non voto, foraggiare la delusione di chi, dopo che le ha provate tutte e non sa più a che santo votarsi, fa come quell'automobilista che non trovando un parcheggio libero, molla la sua auto in mezzo alla strada. Con il rischio, non solo di prendere una multa, ma di abbandonare il proprio mezzo (e le proprie velleità) alla mercè del buio.

Quel buio è peggio di mille luci fulminate, perché apre di fatto al mare magnum dell'incertezza. E del conseguente caos.

 

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