Urlare lo sdegno per non pagare pegno. E, insomma, anche nelle ovattate stanze del Vaticano dovrebbero sapere (e lo sanno!) che persino i pedofili sono contro la pedofilia. Perfino il potentissimo cardinale Pell - appena condannato in Australia per abusi su minori - il più vicino e ascoltato collaboratore di Papa Francesco l'ha sempre detto.
Mica s'è n'è mai visto o sentito qualcuno favorevole. Eppure la pedofilia nella società esiste e nella Chiesa di Roma prospera. Da sempre. Perciò va benissimo un convegno e pure un conclave o un sinodo di reverendissimi ed eminentissimi ma, per debellare quell'orrida piaga servono fatti, non chiacchiere.
Serve la determinazione a far piazza pulita senza guardare in faccia a nessuno. Serve che preti, arcipreti, vescovi e cardinali siano stanati, inquisiti, cacciati e incarcerati.
Ecco perchè suona stridula e stonata l'invettiva del Papa. Si fatica a capire perchè sua Santità ben conoscendo quel che accade - da sempre! - nella sua Chiesa non faccia tabula rasa di ogni distinguo e di ogni omertà. Perchè non imponga ai suoi sacerdoti quella tolleranza zero che sarebbe necessaria.
O, magari, lo si capisce benissimo. Come si capisce benissimo la sua decisione di cancellare ogni riferimento all'omosessualità dilagante tra i suoi pastori. Urlare lo sdegno per non pagare pegno. Gridare al mondo che tutto cambia e, gattopardescamente, non cambiare uno spillo. Facendo la faccia feroce o prendendo provvedimenti solo quando il reo è scoperto e confesso. Troppo comodo! Pilatesca una tolleranza zero predicata ma, mai praticata.
Il fatto è che di pedofilia e omosessualità la Chiesa di Roma è inzuppata da sempre. La pedofilia, anzitutto, è quasi un marchio di fabbrica: una escrescenza virulenta coltivata in segreto da migliaia di mostri travestiti da agnelli e subita da milioni di vittime innocenti che ne sono state devastate per tutto il resto della loro vita. È sempre stato così, non pigliamoci in giro. E la regola, non l'eccezione. E quasi sempre tutti quelli che devono sapere sanno ma, sempre tacciono.
In Italia e in Francia, in Germaia e in Irlanda e in Spagna e in Sudamerica e ovunque nel mondo: la pratica e la predica. La pratica dell'adescamento del minore in parrocchia, la predica del male da allontanare dall'uomo.
Falsità e ipocrisie. S'è sviluppata cosi questa cancrena che ora ha costretto Bergoglio a un fine settimana sinodale. Che si sostanzia però nell'ennesimo impegno parolaio, nei titoli che la stampa di mezzo mondo gli dedica ma, senza alcuna iniziativa concreta. Così è sempre stato e sempre sarà nella Chiesa di Roma. Urlare lo sdegno per non pagare pegno.
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