L’amministrazione aquilana vive da mesi una situazione di stallo amministrativo, aggravata dai condizionamenti politici delle elezioni regionali e dall’attesa delle decisioni del neo presidente Marco Marsilio sulla composizione dell’Esecutivo.
Il sindaco Pierluigi Biondi (che aspirava a una candidatura in Regione tramontata dal no romano) si è prodigato senza risparmiarsi ma trascurando così la città, nella campagna elettorale a sostegno del candidato presidente e del suo partito Fratelli d’Italia, coinvolgendo il gruppo di consiglieri fuoriuscito da Forza Italia e guidato dall’ex vice sindaco Guido Liris.
L’attività amministrativa ne ha quindi risentito fortemente, al punto da restare paralizzata anche per la decisione del sindaco di estromettere prima l’assessore al Bilancio, Annalisa Di Stefano e poi l’assessore alla Cultura, Sabrina Di Cosimo, senza dare spiegazioni ragionevoli e convincenti.
Ad oggi, la Giunta è incompleta e sfaldata e il Consiglio Comunale improduttivo, mancando atti e delibere dell’esecutivo da esaminare: nuvole sempre più nere in città.
La situazione attuale è certamente frutto di scontri politici all’interno della coalizione di centrodestra ma anche di screzi personali, rivalità e protagonismi eccessivi, mal tollerati dal sindaco, che hanno portato alla paralisi amministrativa, incomprensibile agli occhi dei cittadini aquilani.
È evidente che quanto accade, o meglio non accade in Comune, dipenda anche dalle decisioni sull’organigramma della Regione Abruzzo che a giorni dovrebbe essere reso noto, ossia quando il presidente Marsilio riuscirà a soddisfare le esigenze di postazioni della Lega e dei partiti minori che pure non si rassegnano a un ruolo marginale nei futuri assetti di governo.
In particolare, Forza Italia pretende due assessorati e la lista civica Azione Politica vuole stare in Giunta, magari con lo stesso Gianluca Zelli, mentre Fratelli d’Italia non può alzare la voce, esprimendo già il presidente.
Sono giochi da manuale Cencelli (come nella prima Repubblica) che non possono protrarsi troppo per evitare di dare uno spettacolo indecente e ritardare la soluzione dei tanti problemi per i quali la coalizione di centrodestra ha preso impegni precisi.
È solo un’altra puntata di una telenovela a cui tuttavia, i cittadini aquilani sono stanchi di assistere.
Risolto l’enigma Regione, forse sarà più agevole per il sindaco Biondi ricostituire la nuova giunta comunale e aprire una diversa fase politica, nella quale si potrà passare dalle promesse alle realizzazioni, di cui ha tanto bisogno una città ancora ferita.
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