Dentro la crisi cinquestelle: da base larga a vecchio moloch. Il potere cambia?


Di Maio sconfessa un mondo intero: "Serve organizzazione centrale con una struttura verticale sui temi"


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
19/02/2019 alle ore 09:54



Un'organizzazione verticale sui temi. Lo ha detto il leader del M5s Luigi Di Maio incontrando i parlamentari del movimento riuniti in assemblea, ma di fatto sconfessando l'anima del partito nato in rete. 

Perché il reale motivo per cui il M5s è nato è proprio per allargare la base decisionale, tagliando quella torre verticale tanto cara agli altri partiti e consentendo un accesso orizzontale a tutte la fasce socio-culturali, come dimostra il peso specifico degli eletti (i dubbiosi sfoglino i curricula di parlamentari ed amministratori locali).

Invece il vicepremier, dopo il lungo silenzio seguito alla debacle abruzzese, dove era candidata la compagna di un suo fedelissimo, ha detto testualmente: "Il tema che vorrei porre nei prossimi mesi è un’organizzazione centrale del Movimento, con una struttura verticale sui temi".

Il centralismo, in verità, era già semi-affiorato con il cambio di consegne tra il blog di Grillo e la piattaforma Rousseau che costa un milione di euro (ma va spesso in tilt): in quel preciso attimo si è materializzato il cambio nel dna di un universo che aveva avuto il merito di intercettare il dissenso di milioni di cittadini, sdegnati da anni di malapoliica, scandali, ruberie, pagherò ammassati sull'erario e un debito pubblico ormai insostenibile.

Ma la risposta, come dimostrano i casi Roma e Torino, non è quella corretta per uscire dall'impasse. Anzi, se possibile è proprio quella più errata e potrebe trasformarsi in mattanza.

Quando al popolo affamato si promettono carni succose e vini pregiati (no tav, no tap, tutto gratis per tutti), ma poi si fa marcia indietro (come sul limite dei due mandati) il rischio è lo schema-Venezuela.

 

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