Leader emergenti e stelle cadenti. Messa così, non c'è partita. La vittoria degli emergenti è sicura. Persino duratura. Tuttavia tra gli emergenti c'è chi, Salvini, ha il vento nelle vele e chi, Di Maio, è bloccato dalla bonaccia. Nel mentre, le stelle cadenti concludono la loro parabola: Silvio Berlusconi ridotto alla parodia di se stesso e sfruttato sino all'osso da una pletora di nullità senz'arte ne' parte; Matteo Renzi prigioniero di un atteggiamento, di un modo di essere che ha stufato anche quelli che lo accolsero con entusiasmo.
Entrambi cadenti. Entrambi ancora lì a sognare una rivincita nell'attesa quasi messianica - e perciò patetica - del pronunciamento del Calenda di turno. Ecco, non potrebbe essere migliore la situazione per gli emergenti.
A condizione di aver chiaro che la rotta giusta per entrambi è quella tracciata da un elettorato così contiguo e così fermo nel sostenerli (nelle intenzioni di voto) ben oltre la tradizionale luna di miele. Matteo Salvini sta facendo il suo: sta svuotando quello che fu il centrodestra e anche attingendo a larga parte di quello che un tempo si chiamava proletariato con una linea chiara, una visione e una prospettiva.
Di Maio, no. Di Maio appare bloccato. Perché non riesce a scrollarsi di dosso la politica del No - buona per ogni oppositore - e liberare davvero quel Si al futuro che gli italiani si aspettano anche da lui.
All'apertura dei cantieri, alla ricostruzione dei mille dissesti, alla improcrastinabile messa in sicurezza dell'Italia una forza popolare come il Movimento non può opporre, senza rischiare il collasso, una questione farlocca di "legalità" che di fatto blocca e impedisce ogni necessario intervento. Tutto il centro-sud Italia soffre questa realtà: quel che è stato distrutto o è collassato o è in pericolo non si ricostruisce, non si riporta nella disponibilità della popolazione, per paura di un avviso di garanzia, di un'inchiesta, di un titolo di giornale.
Una paura che tiene bloccati da anni tutti gli amministratori del Mezzogiorno. E che i Cinquestelle farebbero bene a valutare. Perché altrimenti, in assenza di capacità e volontà politica, ecco che il loro serbatoio elettorale corre davvero il rischio di svuotarsi.
Le elezioni europee sono in vista. E a passare da emergenti a cadenti ci vuol poco.
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