Un capitano è come un premier: le poltrone bisogna meritarsele


Caro Moratti, da interista dico che Icardi (e non solo lui) va educato



Categoria: Sport
14/02/2019 alle ore 16:32



Lasciamo perdere, per un momento, l'opportunità di dare aria e spazio a qualche giovanotto che tira calci ad un pallone a cifre imbarazzanti (possiamo dire “vergognose” senza passare per bacchettoni?), o alla sua compagna (twittatrice di cattivo gusto che sia).

Il punto è un altro: fino a ieri gli spogliatoi di calcio erano luoghi maschi, dove per maschi non si intende un aggettivo anti femminista, quanto una circostanza simile a quella della strada. Dove si impara a stare in una comitiva sulla propria pelle, come nella camerata di una caserma, come in certe redazioni di giornali che tempo fa educavano, oltre che spiegare come si titola. Saper tacere, saper rispondere, capire quando includere e quando dire di no.

Insomma, una piccola scuola di vita, dove il comportamento viene prima dei gol segnati.

Ad Appiano Gentile è accaduto il contrario. Qualcuno ha inteso anni or sono dare la fascia di capitano dell'Inter a un buon giocatore (non un campionissimo), ma che carisma non ha. Anzi, caratterialmente è fragile e lo si vede da come si fa manipolare dalla moglie-manager.

La nuova dirigenza targata Marotta ha solo fatto ciò che una qualsiasi azienda privata è obbligata a fare: richiamare all'ordine chi sbaglia e prendere provvedimenti per il bene della società e degli altri suoi tesserati.

La fascia di capitano è cosa seria. L'hanno indossata nomi come Baresi, Bergomi, Zanetti e ancora prima Mazzola e Facchetti.

E'un cosa talmente seria che va meritata sul campo, come i galloni militari, come le poltrone di Premier o Capo dello Stato. Sì, la storiella di Icardi ci ricorda (a tutti i livelli) che certe poltrone bisogna meritarsele. E il fatto che negli ultimi tempi vengano, per così dire, cedute con manica larga non è una buona cosa. (fdp)

 

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