Libia: al Serraj chiede il sostegno italiano, Haftar "premiato" dall'iniziativa frances




Categoria: ESTERI
27/07/2017 alle ore 08:56



Il leader del governo libico di accordo nazionale, Fayez al Serraj, ha incontrato mercoledì a Roma il presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, e ha chiesto il sostegno dell'Italia per combattere i trafficanti di esseri umani nelle acque territoriali libiche. Lo ha annunciato lo stesso Gentiloni a margine dell'incontro, all'indomani dell'incontro organizzato a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron, tra lo stesso Serraj e il generale libico Khaliga Haftar; con la mediazione della Francia, i due leader libici hanno concordato un cessate il fuoco condizionato e si sono impegnati a favorire nuove elezioni politiche il prossimo anno. Gentiloni ha spiegato ieri che da Serraj è giunta la richiesta "di supporto tecnico da parte delle nostre unità navali nello sforzo congiunto per combattere il traffico di esseri umani". Il premier italiano ha auspicato che la richiesta ottenga una risposta favorevole dal parlamento italiano: il capo del governo italiano ha definito un impegno della Marina italiana in acque libiche "necessario". "Bloomberg" commentagli ultimi sviluppi della diplomazia per la Libia con un commento di Tarek el Tablawy, secondo cui l'accordo di pace raggiunto a Parigi dovrà sopravvivere "il passaggio dallo Chateau al campo di combattimento". L'iniziativa diplomatica francese, avverte l'opinionista, "ha tralasciato di consultare potenti attori locali", e rischia pertanto di conseguire soltanto "una ulteriore legittimazione di generale ribelle (Haftar, ndr) che recentemente ha inanellato significativi successi sul campo di battaglia". Sulla carta, ammette l'autore dell'articolo, gli impegni assunti a Parigi dai "leader libici rivali" appare la più ambiziosa nei sei anni di crisi. Gli analisti, però, non sono convinti: Talawy ne cita uno, Riccardo Fabiani dell'Eurasia Group, secondo cui l'incontro di Parigi è stato "una buona cornice fotografica che Macron e Haftar hanno sfruttato molto bene": per Haftar, il viaggio a Parigi è valso la legittimazione sul piano diplomatico internazionale. Anche secondo Oded Berkowitz, analista per Nordafrica e Medio Oriente della società di consulenza israeliana Max Security, difficilmente l'iniziativa del presidente francese "spezzerà lo stallo politico" in Libia, ma ha ottenuto un risultato innegabile: "La palla ora è nella metà campo di Haftar", sostiene l'analista, secondo cui il generale libico è la figura che ha tratto maggior giovamento dalla mobilitazione francese.

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