Verso le Regionali, Zarroli: "Ecco il mio impegno con AvantiAbruzzo"


E sulla crisi venezuelana: "La vivo con profondo sgomento e rammarico"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
07/02/2019 alle ore 08:01



Emma Zarroli, avvocato di origini venezuelane, da sempre vicina al Partito Socialista, attualmente tra le fila della giunta Vagnoni al Comune di Martinsicuro (TE) in un ruolo di primo piano, ha recentemente abbracciato il progetto politico della lista civica Avanti Abruzzo (per Giovanni Legnini Presidente) nell’ambito delle prossime elezioni regionali ormai alle porte (domenica 10 febbraio 2019).

Quali sono gli obiettivi della sua candidatura? Quali le priorità in Abruzzo? Impaginato.it lo ha chiesto alla candidata al consiglio regionale, con uno sguardo anche alla situazione drammatica del Venezuela. 

Come nasce la sua candidatura? 

Con la mia candidatura intendo mettere al servizio della mia gente le mie competenze, l’esperienza amministrativa maturata e il grande amore per la mia regione, per la mia città, Martinsicuro, e per l'intera comunità della Val Vibrata. Voglio che l’Abruzzo sia valorizzato nel contesto nazionale e proiettato verso l’Europa. Mi sono candidata perché, sin da subito, ho creduto nel programma della coalizione che vede Giovanni Legnini candidato alla Presidenza.
È un uomo che stimo profondamente per la sua cristallina moralità politica e personale, per la sua grande capacità di ascolto, di mediazione, di concretezza e soprattutto per la sua abruzzesità.  
Sono convinta che sarà il presidente di tutti e non di una parte. Un uomo giusto al posto giusto, un abruzzese al governo dell'Abruzzo. 

Quali le priorità? 

Riorganizzazione, innovazione e sostenibilità. Questi sono i principi cardine da cui ripartire, in ogni settore. Investire sulle infrastrutture affinché si possano rendere effettivamente fruibili le immense risorse naturali dell’Abruzzo nell’ottica di uno sviluppo turistico eco-sostenibile, dando visibilità a quel potenziale turistico che va dalla costa alla montagna, dalle città d’arte ai Borghi, valorizzando la nostra cultura e le nostre tradizioni.  

Quali impegni prende con gli abruzzesi? 

Come prima cosa, intendo lavorare per creare una cabina di regia interdisciplinare affinché dia gli strumenti necessari a tutti gli enti per intercettare i finanziamenti pubblici, soprattutto quelli europei che, troppo spesso, non sono utilizzati e/o addirittura sconosciuti e che, a cascata, consentiranno di intervenire concretamente per rispondere alle necessità del territorio. 
Ovviamente voglio essere portavoce di tutte le istanze della collettività in un rapporto più diretto e umano con tutti i cittadini, senza trascurare le fasce più deboli e bisognose, i giovani disoccupati, i nostri lavoratori sempre più preoccupati del loro futuro, le giovani madri, i terremotati, i commercianti, gli artigiani, la piccola e media impresa, la marineria, le infrastrutture, la difesa della nostra costa dai danni causati dall'erosione e, non da ultimo, accogliere i Nostri Abruzzesi all’Estero e riportare qui le eccellenze. 

Quali le le maggiori criticità in Abruzzo?

Priorità assoluta è il lavoro: creare nuove opportunità per i giovani e  tutelare il lavoro che c’è con investimenti produttivi. Riorganizzare il sistema sanitario regionale in un’ ottica di efficienza e garanzia di assistenza a tutti i cittadini e su tutto il territorio. Modernizzare le Infrastrutture per garantire mobilità a cittadini e imprese, rilanciare un turismo eco-sostenibile su base europea e, non da ultimo, riorganizzare la macchina amministrativa rendendola accessibile ed efficiente, capace di rispondere alle esigenze della collettività.

Crisi del Venezuela. Da venezuelana, come vive la crisi umanitaria nel suo Paese di origine? 

Con profondo sgomento e rammarico. Cerco di contribuire negli aiuti attraverso la partecipazione attiva nelle associazioni italo-venezuelane.  Quando ho lasciato il Venezuela era un paese moderno, ricco e all’avanguardia dove i miei genitori sono emigrati come tanti altri italiani, e, oggi, sapere del disagio che vivono i venezuelani e i nostri connazionali mi sconvolge e mi suscita una rabbia profonda contro chi ha utilizzato e utilizza le ricchezze di un paese così grande per i suoi esclusivi interessi personali, senza ridistribuirla alla gente, privata anche dei beni primari per la sopravvivenza. 

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