Beati gli invitati alla cena di Silvio


Si sono arrabbiati tutti a Teramo


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
02/02/2019 alle ore 14:05



Si sono arrabbiati tutti. A Teramo, perché Silvio Berlusconi non è andato lasciando con un palmo di naso gli azzurri accorsi ad applaudirlo: come? qui non viene con la scusa dell’influenza e poi va a Pescara al porto turistico, con tutta l’umidità che c’è. Insomma, un pretesto, un’offesa, un insulto.

E inutile è stato riconsolarli dicendo che tanto tornerà, non hanno abboccato, ma figuriamoci. Più che di virus (influenzale) si è pensato piuttosto a un virus da flop (in fondo ad aspettarlo c’erano solo un centinaio di persone).

E si sono arrabbiati i candidati di Forza Italia al Consiglio regionale, a cominciare da Mauro Febbo per finire a Lorenzo Sospiri perché non sono stati invitati alla cena che giovedì sera ha organizzato Antonio Martino nella sua casa di campagna, ospite d’onore naturalmente Silvio non ancora raffreddato e una sessantina di imprenditori che, a quanto pare, sono scesi a trenta, perché ci sono state un sacco di defezioni: con la scusa dell’influenza, anche in questo caso. In realtà per molti è stato meglio non partecipare, non schierarsi, non farsi vedere con chi a dispetto di tutto potrebbe ritrovarsi perdente: con questi sondaggi corpo a corpo, meglio restare sott’acqua, non si sa mai.

A casa Martino quindi si sono ritrovati imprenditori di Chieti e di Pescara, che appena sciolta la riunione alla Camera di Commercio di Chieti, cominciata tardissimo a causa della macchina di Angelo De Cesareparcheggiata all’ingresso del portone di piazza Vico che ha fatto scattare l’allarme bomba, si sono diretti verso le campagne pescaresi. Nel gruppo anche i De Cesare, padre e figli, accolti nonostante avessero fatto aspettare Berlusconi in mezzo alla strada in attesa che la polizia completasse gli accertamenti.

Sì, si sono arrabbiati molto Febbo e Sospiri perché non sono stati invitati. Inutilmente Martino si è giustificato sostenendo che la cena era riservata solo agli imprenditori e che no, “non c’erano i candidati”, ma allora che senso aveva far venire Berlusconi proprio in campagna elettorale e soprattutto allora come mai Marco Marsilio c’era e gli altri no?

Insomma, quella cena ha destato un sacco di sospetti. Intanto perché Berlusconiall’Aquila se n’era uscito con quella frase che aveva gettato scompiglio nella coalizione di centrodestra, “Marsilio è la persona che NON ci farà vincere le elezioni”, a quanto pare replicata anche durante la conferenza nell’auditorium dell’Ance, e poi perché Martino viene da una esperienza alla Leopolda e vanta un’antica amicizia con Giovanni Legnini. Ma insomma, questo è complottismo bello e buono.

Più verosimilmente, è stata una semplice scortesia: Berlusconi voleva farsi una serata in tranquilla compagnia.

ps: La campagna elettorale tanto la fa Matteo Salvini.

 

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